Con la vittoria in gara 1 alla Segafredo Arena, l’Olimpia ha sovvertito il fattore campo fin da subito e ora, con due partite all’Unipol Forum, ha l’occasione di chiudere il discorso scudetto. Non potrà farlo già in questa serata (palla a due di Olimpia-Virtus alle 20.30, diretta tv in chiaro su Nove e Dmax, in pay per view su Eurosport 2 e in streaming su Dazn) perché la vittoria delle V Nere in gara 2 ha pareggiato la serie, ma ha due chances per sfruttare il parquet amico.
Sarà quindi il pubblico meneghino a dover spingere i propri beniamini verso il nuovo vantaggio nell’eterna sfida con la Virtus. La vittoria della Segafredo in gara 2 ha riequilibrato le cose, dimostrando come Bologna abbia ancora delle energie residue per poter strappare dalle maglie avversarie il tricolore.
Alla Virtus servirà ancora, e fino alla fine, lo Shengelia ammirato nell’ultima partita, che è stato autentico trascinatore sopperendo alle difficoltà di Belinelli. Con lui, determinanti le prestazioni di Pajola, Polonara e Mickey, redivivo e sempre lucido nel farsi trovare pronto quando chiamato in causa. Saranno loro gli osservati speciali della difesa biancorossa anche in gara 3.
Olimpia-Virtus, lo stato dell’arte
Rispetto a quanto accaduto in gara 2, Milano ha qualcosa da rivedere: i soliti Napier e Hall – devastanti nella prima uscita delle Finals – non sono bastati a portare la serie sul 2-0. La prova non eccelsa di Mirotic ha poi nuovamente evidenziato la difficile convivenza con Melli, il quale fatica a prendersi tiri quando condivide il parquet col compagno montenegrino e, probabilmente di conseguenza, fatica moltissimo in difesa. Il capitano, però, è solito caricarsi davanti al suo pubblico.
Mirotic, invece, è chiamato a una reazione da campione: il naturalizzato spagnolo ha il compito di dover maggiormente prendere la situazione in mano, non facendosi trasportare dal nervosismo. Impreciso al tiro, assente dalla battaglia sotto le plance in attacco,è stato dominato nello scontro diretto da Shengelia.
Una questione, questa della convivenza con Melli, che andrà risolta sicuramente a fine stagione, ma prima c’è uno scudetto da provare a preservare sul petto, magari allargando le responsabilità a quelli che non sono i soliti noti. Se poi Shields segna solo 5 punti tirando 8 volte come accaduto in gara 2, a Milano serve forzatamente qualcun altro che faccia canestro.