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20. 05. 2024 18:17

Parigi 2024, l’atletica azzurra è pronta. Antonio La Torre: «Italia, stupiamo il mondo»

Antonio La Torre, direttore tecnico FIDAL, è certo: l’Italia a Parigi 2024 può togliersi grandi soddisfazioni con l’atletica

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Quattro domande ad Antonio La Torre, direttore tecnico azzurro dell’atletica leggera, in vista di Parigi 2024.

Parigi 2024, parla Antonio La Torre: «Nessuno ha la cazzimma di Eleonora Giorgi»

Da poco Eleonora Giorgi è rientrata dalla maternità, come l’ha trovata? Può essere da medaglia a Parigi?
«È in magnifica forma. In Turchia, ad Antalya, ha fatto un ottimo rientro al di sopra di Podebrady (tappa boema del circuito Gold di World Athletics, ndr). La sua migliore caratteristica è avere la “cazzimma”, ha una personalità agonistica dirompente. In Turchia poteva andare sul podio, ma si è trovata alle prese con i soliti problemi tecnici di sempre. Sono certo che lei potrà arrivare ad essere una delle finaliste nella marcia, anche se con regole stringenti qualche rischio lo corre. È giusto che pensi di disputare da protagonista la quarta olimpiade. Il carattere per conquistare una medaglia l’ha».

L’Italia con l’atletica ha già diverse carte olimpiche, tra gli altri ci sono Jacobs, Tamberi, Giorgi, Stano e Palmisano. Chi ha più possibilità di arrivare sul podio?
«L’Italia ha una decina di punte di eccellenza, che possono ambire a raggiungere alti traguardi. Stano è da oro, ma al momento, purtroppo, è infortunato. Nella marcia attenzione anche a Trapletti (Esercito, ndr) e a Orsoni. C’è anche Patta, uno che grande capacità di lettura delle gare e tra l’altro, con Rigali, Jacobs e Tortu ha appena ottenuto il pass diretto per la partecipazione alle Olimpiadi (nella 4×100 maschile nella World Relays di Nassau, ndr). Poi ci sono l’altista Tamberi e come già detto Tortu. Nel getto del peso dico Fabbri».

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Lasciando per un attimo da parte i Giochi, come mai ci sono tanti eventi di running e nessuno di marcia?
«Il tema principale sono gli sponsor, ora però Diadora sta facendo le scarpe per Stano e Palmisano. Chissà…».

Come si fa tecnicamente ad allenare la marcia?
«Si comincia da ragazzini a fare delle camminate, ma ci vuole pazienza, coordinazione e cura del gesto tecnico, anche se devo dire che i ragazzini imparano velocemente. Per quanto riguarda la tecnica, Antonella Palmisano è il miglior modello tecnico di marcia al mondo».

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