Razzismo, insulti e pugni: il Melzo 1908 scende in campo

melzo 1908
melzo 1908

Lo scorso 5 aprile, in seguito ai “buu” razzisti indirizzati a Matuidi e Kean in Cagliari-Juventus, il Melzo 1908, società calcistica iscritta al CSI, aveva pubblicato sulla propria bacheca Facebook una foto che sopra ad un bel collage di volti recava la scritta “US Melzo against racism and discrimination”.

 

Lunedì ha deciso di ripubblicarla, non solo perché domenica gli odiosi “buu” dei tifosi dell’Hellas Verona nei confronti di Balotelli hanno riempito le cronache, non solo perché il Melzo 1908 è una società affiliata all’Hellas Verona, ma anche perché questa volta gli attacchi razzisti sono stati rivolti ad un proprio giocatore senegalese di 17 anni.

Il racconto della vicenda è uscito da casa Melzo: nella partita del campionato Top Junior di calcio a 7 di sabato sera giocata in trasferta al Cea, presso l’Oratorio di viale Ungheria a Milano, un giocatore melzese è stato a lungo oggetto di insulti di stampo razzista da parte degli avversari in campo, ma a fine gara è stato addirittura aggredito con un pugno da alcuni adulti entrati nel recinto di gioco.

Una donna l’ha bloccato e un uomo gli ha sferrato un pugno al volto. Un collare e cinque giorni di prognosi il referto del pronto soccorso, cui è seguita una denuncia ai carabinieri sporta sia da parte del Melzo che del papà del ragazzo. «Non servono le scuse – ha sottolineato in un’intervista al TG3 il padre del ragazzo aggredito –, serve altro: siamo tutti genitori e dobbiamo fare la cosa giusta per i ragazzi, che sono tutti uguali, italiani o stranieri».

Appuntamento il 16. «Io con il Cea ho la massima disponibilità, perché non li reputo responsabili dell’accaduto – spiega il presidente del Melzo 1908, Moreno Assanelli –, ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna notizia da parte loro». In effetti il presidente del Cea Gerardo De Luca, da noi interpellato, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione in merito. Al contrario del presidente del CSI Massimo Achini, che ha manifestato la propria vicinanza al giocatore aggredito, come accade ogni volta che si è di fronte a un qualsiasi atto di violenza.

Come combattere episodi come questi? Il Melzo si sta già muovendo in tal senso: «In occasione della prossima gara in casa della Top Junior, sabato 16 novembre, insieme all’Associazione Afro Italiana organizzeremo un evento per dire “no” alla violenza e al razzismo e sostenere il nostro giovane calciatore che sicuramente scenderà in campo – ribadisce Assanelli –. E abbiamo invitato ufficialmente l’Hellas Verona a partecipare».

FUORI DI TESTA

Fra i pulcini 2009:
«Negro di merda»

È lunedì 4 novembre e sulla pagina Facebook dell’U.S. Aurora Desio viene pubblicata una lettera aperta per denunciare l’ennesima vergogna: «Razzismo nei confronti di un bambino di 10 anni in Brianza: noi non ci stiamo! “Negro di merda”. Proprio così. Senza se e senza ma. Senza senso. Senza pudore. Senza cervello. Nel mirino: un bambino di 10 anni. Dieci. Non è un incubo. È realtà, tristissima. Andata in scena sabato pomeriggio in Brianza.

Attrice protagonista, da “oscar dell’inciviltà”, una mamma”. La partita è Aurora Desio-Sovicese, Pulcini 2009. Una semplice partita di calcio giovanile, che senza motivo si scalda». Ma il peggio arriva quando un piccolo giocatore dell’Aurora, di colore, si sente insultare con quella frase choc proveniente dai genitori ospiti. «Come gesto simbolico di condanna totale del razzismo e di sostegno a tutti coloro che ne sono vittima nel prossimo weekend alcune nostre squadre giocheranno con il volto dipinto di nero e con altre squadre faremo dei laboratori con disegni, per far capire che noi l’unica razza che conosciamo è quella umana».


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