Alla Rsa Adriano, mai inaugurata e trasformata in un “Covid hotel” è arrivato ieri sera il primo ospite. Si tratta di un uomo bengalese di 47 anni.
La struttura. Da ieri l’Adriano Community Center – così si chiama la struttura – ha dato il via alla sua nuova attività di hospice per i quarantenati impossibilitati a trascorrere l’isolamento nelle proprie abitazioni.
I protocolli da seguire in struttura sono molto rigidi: l’ospite entra da una porta sulla destra, viene sottoposto alla misurazione della temperatura e della saturazione e poi passa alla parte amministrativa.
La colazione viene servita a ogni piano dalle macchinette automatiche. Mentre pranzo e cena arrivano da un fornitore esterno: i cibi, in monoporzioni, vengono scaldati nella cucina interna e poi consegnati dal personale che ha sempre mascherina, visiera, camice, guanti e altre protezioni.
«Per evitare il rischio contagio, anche i percorsi d’ingresso sono differenziati: a terra, strisce verdi e rosse indicano se un percorso è “sporco” o “pulito”», racconta il direttore della struttura Andrea Casiraghi, già reduce dall’esperienza dell’hotel Michelangelo.
Rispetto a quest’ultimo c’è una novità: «Gli ospiti possono uscire dalla stanza – ha aggiunto Casiraghi -, stare in un salone apposito e, volendo, uscire su un terrazzo. Ognuno può farlo in una fascia oraria specifica per evitare il contatto».