L‘hotel Astoria inizia la sua nuova esperienza da “Covid Hotel”. Sono arrivati nella giornata di ieri i primi 15 ospiti, tutti molto con un età compresa tra i 18 e i 30 anni.
L’albergo. Nella struttura sono presenti circa 70 stanze e per poterne usufruire è necessario seguire un iter scrupoloso. Nonostante ciò la reception è da alcuni giorni sommersa di chiamate di persone che vorrebbero trascorrere la quarantena in una delle stanze.
«Le domande — spiega la dottoressa Thea Scognamiglio, medico igienista che gestisce l’hub e che era già stata a capo dell’hotel Michelangelo — non possono essere spontanee perché occorre la supervisione di un hub che in questo caso è il Centro Unico Dimissioni al Pio Albergo Trivulzio: da qui partono le segnalazioni per poi individuare le strutture idonee per i positivi che per i più svariati motivi non possono restare presso la propria residenza».
Non stupisce neanche la giovane età dei primi pazienti. «In strutture come queste si privilegiano le persone autonome – aggiunge Scognamiglio -, considerato che un Covid hotel, essendo di base un albergo, è per forza di cose scarsamente medicalizzato. Per i positivi anziani o grandi anziani si privilegiano altri domicili dove l’assistenza sanitaria sia maggiore».
La necessità di spazi come l’hotel Astoria cresce sempre più e lo stesso ministro per gli Affari Regionale Boccia ha trattato durante la conferenza Stato-Regioni l’argomento: «Ipotizziamo la possibilità di rafforzare la rete di alberghi o strutture da trasformare in Covid Hotel per accogliere positivi asintomatici che non possono restare in casa».