La sostenibilità (ma in una chiave del tutto inedita e ironica) è al centro della mostra Acque Chete di Corrado Bonomi che sarà visitabile fino al 26 febbraio all’Acquario Civico di Milano. Venti opere, tra dipinti, sculture e installazioni, ovviamente riguardanti il mondo marino e i suoi abitanti, sono state installate tra le vasche dei pesci per riflettere sulla loro (ma anche nostra vita).
Acque Chete, la mostra
Come potete vedere da queste immagini, l’ironia è la chiave in cui viene letto tutto, dalla barchetta di carta nell’orinatoio alle provette nella barca, in un’opera intitolata Arca virus che però non c’entra col Covid: è del 2008, per una sorta di premonitrice della pandemia con cui abbiamo fatto i conti molti anni più tardi.
Acque Chete, il curatore
Il curatore Alberto Fiz ha così descritto l’esposizione. «Nello spazio dell’Acquario viene proposta un’ampia selezione di opere tese a ripercorrere l’indagine espressiva dell’artista dal 1987 a oggi in un girotondo poetico e dissacrante che mette in crisi le nostre certezze strizzando l’occhio a mito, letteratura e arte. Le acque chete di Bonomi nascondono molte insidie e sorprese».

Acque Chete, Corrado Bonomi
Corrado Bonomi è stato tra gli esponenti del concettualismo ironico italiano. Filo conduttore della sua opera è il forte senso ludico, attraverso l’utilizzo di materiali variegati per installazioni e assemblaggi dal contenuto critico e citazionista dei maestri del passato. Dopo una formazione da autodidatta, ha esordito nel 1983 e sin dalla metà degli anni Ottanta realizza la serie delle tautologie a cui rimarrà sempre coerente.