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19. 04. 2024 07:05

Il ritorno all’Alcatraz di Cristina D’Avena: «Tutte le mie hit, inaspettatamente rock»

Torna l’appuntamento fisso per il mito di grandi e piccini, sul palco con i Gem Boy

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Riecco le sigle dei cartoni animati più note al pubblico di grandi e piccini: sabato alle 21.00, all’Alcatraz salirà sul palco Cristina D’Avena, insieme ai Gem Boy, la band alternativa protagonista della rilettura personale delle sigle. A seguire il Party 90 all’ora.

Tappa fissa all’Alcatraz per Cristina D’Avena e i Gem Boy

A che numero di presenze all’Alcatraz sei arrivata?
«Saranno una dozzina. Tornare su quel palco dopo due anni e mezzo di attesa ha un sapore speciale».

Ti ricordi la prima volta?
«Otto anni fa mi chiesero di esibirmi qui: non credevo possibile che le mie canzoni potessero avere spazio in quello che era, ed è, il tempio del rock milanese. Accettai con curiosità e oggi è diventato un appuntamento fisso due volte l’anno».

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Come si possono rendere “rock” le sigle dei cartoni animati?
«In realtà lo sono già, ma è la presenza della Gem Boy al mio fianco ad accentuare ancora di più questa natura nascosta. Il nostro è un arrangiamento moderno, permettiamo a brani più impensabili come I Puffi o Jem di acquistare un altro sapore, adattandosi ai giorni nostri».

Il più riuscito?
«Occhi di gatto, nella dimensione dei club, è la più apprezzata. Ma anche Holly e Benji e Mila e Shiro».

Tutte hit raccolte in 40 – Il sogno continua.
«Ho deciso di intitolare così la mia celebrazione dei quarant’anni di carriera perché questo sogno non finisce mai».

Sono stati quarant’anni anche milanesi.
«Mi sono sempre divisa tra Milano e Bologna, la mia città natale. Quella che mi ha “adottato” mi ha anche donato tanta fortuna. Ricordo di esserci arrivata a 16 anni, giovane e inesperta, “visionata” da una guardia del corpo».

Ovvero?
«Avendo papà medico e impossibilitato a seguirmi, fui affidata a un amico ex carabiniere, il quale gli riferiva quotidianamente cosa facevo nel corso delle mie prime giornate lavorative: non potevo uscire a divertirmi per nulla al mondo».

Il tuo primo ricordo in città?
«Quella Milano degli anni Ottanta che ho vissuto per registrare le prime puntate della serie Love me Licia: Mediaset ci aveva permesso di alloggiare vicino agli studi di Segrate».

E oggi?
«Vivo il suo centro, specchio di una città meravigliosa che non trovo affatto caotica come molti la descrivono».

Sabato 28 gennaio alle 21.00
Alcatraz
Via Valtellina, 21/25
Da 15 euro su mailticket.it

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