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30. 04. 2024 06:58

Dardust agli Arcimboldi con Mahmood: «Due tempi, due anime»

Duality + guests, il futuristico show del produttore (e pianista) più quotato del momento, ospite Mahmood: «Trovo l'acustica di questo teatro fenomenale, è la venue indoor più grande in cui abbia mai suonato. Sono felice di tornarci»

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Con uno show in due tempi e pieno di sorprese, il produttore Dardust presenta al Teatro degli Arcimboldi la tappa milanese del suo Duality + guests, un viaggio nei teatri al fianco di ospiti speciali: l’appuntamento è martedì 12 dicembre alle 21.00, con Mahmood.

Dardust sbarca agli Arcimboldi

In Duality quale Dardust conoscerà il pubblico?
«Come nel disco che dà il nome al tour, mi farò conoscere attraverso le mie due anime, quella riflessiva e meditativa del pianoforte e quella legata al beat dell’elettronica da club. Nel disco ci sono Left e Right Hemisphere, mentre in teatro ci saranno due tempi, in cui passo da un’anima all’altra nel corso di pochi minuti di intervallo».

Come premere uno switch.
«Esattamente e non è nemmeno tanto facile. Chi conosce il mio percorso, però, sa che i due mondi sono sempre stati contaminati, per cui sarà una sfida raccontarmi al pubblico come pianista, nel primo tempo, e come producer nel secondo».

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Cosa presenti come pianista?
«Il susseguirsi delle quattro stagioni di Duality, con tutti i suoi riferimenti alla cultura orientale e alla fioritura dei boccioli di ciliegio, il loro è un simbolo di rinnovamento».

E come producer?
«Puro divertimento. Farò alzare in piedi il pubblico degli Arcimboldi, che per quella sera diventerà un grande club».

E Mahmood?
«Si inserirà nel primo tempo, in un intervallo solo piano e voce. Ho preferito l’intimità alla classica ospitata da club, che fanno tutti».

Negli anni hai contribuito al percorso di molti successi. Cominciamo proprio da lui.
«Con Mahmood è stato un lavoro di contaminazione reciproca, insieme ci siamo spinti verso situazioni meno canoniche, come Soldi, ad esempio. Essere accettati a Sanremo, e vincerlo, con un brano così è stato un segnale importante, che ha condizionato anche tutte le scelte successive».

Elodie?
«Da Andromeda in poi, l’asticella del sound nel pop femminile si è alzata. Da quel brano si è probabilmente aperta una strada più internazionale, più futuristica. E il fatto di riempire i palazzetti lo sta dimostrando».

Ovvero?
«Prima un’artista femminile che presentava i suoi brani con uno show di coreografie era vista poco credibile, oggi no. Insieme lo abbiamo sdoganato nel medley presentato a Sanremo 2021, apripista di tutto quello che si è visto dopo».

Madame?
«Con il feat. in Defuera si sono aperte per lei le strade delle radio. Il resto lo ha fatto lei, con il grande lavoro in Voce e marea. Qui ad alzarsi è stata l’asticella dell’urban pop femminile, ha dimostrato che si poteva fare qualcosa di diverso, rispetto al latin o al reggaeton tanto di moda».

Non sarà la tua prima volta agli Arcimboldi, quella di martedì prossimo.
«Mi ero già esibito con Elisa per An intimate night. Trovo l’acustica di questo teatro fenomenale, è la venue indoor più grande in cui abbia mai suonato. Sono felice di tornarci».

Cosa pensi di Milano?
«Ѐ l’attuale città della produzione musicale e questo lo conferma la grande rete di producer che sono impegnati qui. Ѐ l’unica città italiana che vanta un passaporto per l’Europa, questo lo conferma il fatto che all’estero guardano all’urban italiano con occhio attento. Per viverci ho scelto, quasi casualmente, Città Studi, qui ho casa e studio e mi trovo bene».

Martedì 12 dicembre alle 21.00
Teatro degli Arcimboldi
Viale dell’Innovazione, 20
Biglietti: da 25,30 euro su ticketone.it

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