8.7 C
Milano
29. 03. 2024 07:20

Federica Carta racconta le sue fragilità: «La bellezza non è verità»

Federica Carta affronta le proprie paure con Mostro: «Sui social troppi giudizi, oggi ho imparato a non ascoltare più nessuna voce»

Più letti

Con un’intima ballata sulla bellezza delle proprie fragilità, Federica Carta torna con Mostro (Island Records/Universal Music Italia), il nuovo singolo in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali.

Mostro è un titolo forte: dare un nome a questo malessere ti ha aiutato?
«Tutto parte da una parola forte, ma necessaria per far emergere sincerità e trasparenza del testo. I social, ormai, ci mettono in testa delle idee di bellezza che non sono verità, non penso solo all’aspetto fisico, ma anche interiore. Per piacere agli altri, bisogna piacersi per prima».

Quali voci interiori hai dovuto combattere in questo periodo?
«Come per tanti, il 2020 non è stato facile. Nel videoclip sono circondata da tanti piccoli frammenti di specchi appesi proprio per rappresentare quelle voci, tante, che ho affrontato per ritrovare me stessa. Ho lavorato molto per mettere a tacere i giudizi provenienti dall’esterno, dai social».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Di quali giudizi sei stata vittima?
«Molti hanno giocato con le insicurezze sul mio peso e sui miei canoni estetici: molti mi scrivevano che se fossi dimagrita sarei stata più bella, oppure che se avessi cantato meglio le mie canzoni sarebbero state più ascoltabili. All’inizio ci rimanevo male, poi ho capito che la musica e il mio benessere erano le uniche cose fondamentali della mia vita».

E poi?
«Ne sono uscita più forte anche se il percorso non è facile. A scuola mi schieravo dalla parte dei deboli, già capivo che il primo che insultava era anche il primo degli insicuri».

In breve

FantaMunicipio #25: perché uniti, tra centro e periferia, è sempre meglio

Questa settimana parliamo di connessioni tra centro e periferia, di due passerelle ciclo-pedonali che, a regime, collegheranno al meglio...
A2A
A2A