Rapper a Milano, classe 1997, Jari Melia – più noto come Not Good – si racconta in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo, Mai più: «Tengo molto al fatto che la mia musica perduri nel tempo – ammette –, anche perché viviamo in una società dove tutto è molto volatile».
Com’è nato Mai più, in collaborazione con Emis Killa e Rizzo?
«Nasce molto spontaneamente dal mio lavoro in studio, dove mi piace sperimentare. Abbiamo lavorato su una strumentale leggermente diversa dal solito, più latina e urban. A questo abbiamo aggiunto le metriche rap e tutto quello che più mi piace di questa cultura. Il brano parla di rivalsa, niente più passi indietro».
Adesso fai parte di Hateful, la palestra di talenti gestita da Killa.
«Ci conosciamo da un paio d’anni, lavoriamo assieme anche da prima di Hateful, quando il progetto era ancora in cantiere. Mi hanno aiutato in un percorso di maturazione artistica e professionale. Tutto è iniziato da una canzone pubblicata su Youtube, quindi sono stato contattato da Zanna (oggi il manager, ndr). All’inizio abbiamo lavorato senza vincoli, ora abbiamo raggiunto un primo traguardo».
Ti sei avvicinato al rap grazie ad un luogo simbolo della scena milanese.
«Il Muretto è stato fondamentale. Quando ero piccolo, lo zio del mio migliore amico faceva rap nel mio quartiere e aveva un suo studio: è stato il primissimo a farci accendere questa lampadina. Ci disse: “Guardate che, se vi volete lamentare, lo potete fare col rap”. Alle medie ho iniziato a frequentare posti di aggregazione un pochino più “solidi”: lì ho scoperto davvero la passione comune del rap».
Prossimi obiettivi?
«Cerco intanto di non farmi mangiare dalla fretta. Non voglio avere smania di pubblicare per forza. Non è ancora uscito un singolo, che la gente sta già aspettando quello dopo. Quindi il mio primo obiettivo è far percepire agli altri zero ansie. Credo che la musica sia bella anche perché va gustata con calma»