Il podcast di Margherita Devalle, Fatty Furba, continua le sue indagini sull’universo femminile. In particolare, l’ultima trilogia si concentra su tre Donne della Musica: Daniela Giombini, Paola Zukar e Sara Potente.
Margherita Devalle racconta Fatty Furba
Margherita Devalle, come nasce l’idea di intervistare le donne della musica?
«Sono partita dal mondo a me più vicino, dato che sono una speaker radiofonica. Volevo indagare in quei mondi creativi in cui c’è la presenza femminile, ma a un certo punto c’è anche un gap che sfalda il sistema, perché le donne non arrivano ai vertici. Le donne che intervisto, invece, ce l’hanno fatta».
Cosa credi emerga dal loro racconto?
«Spero che le loro storie diventino testimonianze che possono ispirare le persone, indipendentemente dal genere e dal settore in cui lavorano».
Come mai proprio Zukar, Potente e Giombini?
«A mio avviso rappresentano l’essenza di Fatty Furba. Sono donne che si sono fatte da sé e si sono impegnate. Ognuna a modo suo ha trasmesso il motivo per cui è arrivata fino a lì. E ciò che le accomuna è la perseveranza, perché tutte hanno affrontato degli ostacoli».
C’è un cambiamento, quindi?
«Sicuramente il settore sta prendendo una nuova direzione. Il seme è stato piantato anni fa e da un po’ sta mostrando dei risultati. La cosa positiva che emerge dal podcast è che in realtà c’è un cambiamento ed è reale. Sono tre mondi musicali molto distanti tra loro, eppure tutte e tre stanno vedendo la luce».
Che ruolo ha Milano in questa tua indagine?
«Leggevo indagini anche recenti sulla presenza di donne nei CDA e i dati sono sconcertanti. Le aziende con a capo donne si trovano per la maggior parte dal centro Italia in giù. Nel nord Italia ci sono molte più donne all’interno delle aziende, me molte meno che ricoprono ruoli importanti. E Milano è una delle città messa peggio. Fa riflettere».
