Definito come il cane sciolto del rock italiano, Omar Pedrini pubblica il nuovo album Sospeso, disponibile su tutte le piattaforme digitali, in cd e vinile per Virgin Music LAS (Universal Music Italia).
Omar Pedrini e il nuovo album Sospeso: «Dedico questo disco a quattro milanesi di eccezione»
Perché definisci Sospeso come un album ecologista?
«Come anticipato dal singolo Diluvio universale, torno a cantare dell’urgenza di rialzarsi e lottare contro la crisi climatica, soprattutto ai giovani. Dopo due anni di ospedale, con cinque interventi, e uno di covid a casa, sono tornato a fare ciò che mi mancava di più».
Vivi a Milano da 23 anni. Come la racconti nel disco?
«Ne parlo nell’ultimo brano, Mangia Ridi Ama (little boy K 12b): lo faccio in memoria di quattro milanesi dotati di grande intelligenza creativa, lo scrittore Tommaso Labranca, il fotografo Giovanni Gastel, l’artista Matteo Guarnaccia e lo scrittore Andrea Pinketts, tutti venuti a mancare prima o durante il covid».
Perché proprio loro quattro?
«Erano miei amici ed erano quattro menti lungimiranti della Milano che guarda avanti. Questa città è plasmata dalle intelligenze che la abitano, lo dico sempre. Dovremmo fare in modo che l’eredità di questi grandi possa fiorire ancora domani».
Non è la prima volta che descrivi la tua città di adozione in musica.
«L’avevo già fatto nel 2017 con il disco precedente: il brano era Il cielo sopra Milano. Racconto una città che cresce, che si espande – vivo in Isola, un quartiere fortemente cambiato nel corso dell’ultimo ventennio – e che alza i suoi grattacieli con fierezza. Nel brano, però, racconto anche il timore nel vedere tutto questo».