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25. 04. 2024 22:49

Piano City torna a riempire Milano

Duecento concerti gratuiti eseguiti da trecento artisti, dislocati in 100 luoghi fra città e fuori porta. Ma il “cuore” resta al parco della GAM

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«Piano City è il pianoforte, questa è la regola. Non abbiamo altri strumenti, ma spaziamo dal rock alla contemporanea, dal jazz alla classica fino all’elettronica e questo ci permette di proporre tanti concerti, ognuno con un suo significato». Ricciarda Belgiojoso, direttrice artistica di Piano City insieme a Titti Santini, spiega così il senso della manifestazione che da oggi fino a domenica tornerà a riempire Milano di musica con 200 concerti gratuiti eseguiti da 300 artisti, dislocati in 100 luoghi in città e fuori porta.

Piano City, dal cuore di GAM al resto della città

Il cuore del festival resta il parco della Galleria d’Arte Moderna, denominato per l’occasione “Piano center”, dove il jazzista di origine sudafricana Abdullah Ibrahim debutterà stasera alle 21.00. Sullo stesso palco domani suonerà la pianista di classica contemporanea Iris Hond alle 20.00, seguita alle 21.00 da Gilda Buttà, stretta collaboratrice di Ennio Morricone. Domenica il main stage sarà affidato a Rosey Chan, esponente della scena elettronica londinese, e al duo jazz Ray Lema e Laurent De Wilde.

Anche quest’anno non mancheranno i concerti all’alba: sabato alle 5.00 Francesco Grillo si esibirà all’anfiteatro Monte Stella; alla stessa ora di domenica il giovane Alessandro Martire sarà alla Collina dei Ciliegi di Bicocca. In questi giorni si terranno anche alcune “piano lessons” e iniziative dedicate ai bambini. Tutti gli eventi sono a ingresso libero fino a esaurimento posti, tranne alcuni su prenotazione indicati sul programma disponibile su pianocitymilano.it.

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Piano City, Carlos Cipa: «Dipende dal mio stato d’animo»

piano cityIl compositore e pianista tedesco Carlos Cipa domani alle 20.00 presenta all’Ippodromo Snai San Siro Redesigns & Correlations, rielaborazioni personali di brani di del repertorio classico e composizioni originali. È la seconda volta che si esibisce a Piano City.

Com’è suonare all’aperto?

«Per il tipo di musica che compongo, di solito suono in club al chiuso. Per me quindi questa sarà un’occasione molto speciale e stimolante».

La location come influenza la tua esibizione?

«Propongo i miei brani, ma anche improvvisazioni: dipende dal mio stato d’animo e anche dal luogo dove mi esibisco. Suonare in un Ippodromo mi incuriosisce».

Hai registrato il tuo album Correlations suonando undici pianoforti costruiti in epoche diverse. Come è stata questa esperienza?

«Avevo preparato del materiale non definitivo per avere poi la libertà di lavorare su ogni specifico strumento. Ho scelto quale pianoforte sarebbe stato adatto all’atmosfera che volevo dare al singolo brano al momento della registrazione dell’album. È stato molto interessante suonare strumenti dell’’800 o degli anni ’30, facendo emergere di volta in volta diverse sfumature sonore».

Qual è la particolarità del piano utilizzato per il tuo ultimo lavoro: Redesigns & correlations?

«Un’azienda produttrice di pianoforti di Copenhagen mi ha invitato a suonare strumenti di design molto particolari costruiti negli anni ’30. Mi hanno ispirato a reinterpretare brani classici di Händel, Beethoven, Schubert e Debussy».

Piano City, Pieter De Graaf: «Faccio musica, accada quel che accada»

Pieter De Graaf si esibirà domenica alle 18.30 in Piazza Olivetti. Il tour ufficiale dell’artista olandese partirà in autunno, ma il pianista e compositore neoclassico-elettronico “fa un’eccezione” per la manifestazione milanese.

È la prima volta a Piano City?

«Sì, a causa della pandemia abbiamo rimandato e ora sono felice che il momento sia finalmente arrivato».

Com’è suonare all’aperto?

«Mi è sempre piaciuto perché si crea un’atmosfera particolare. Credo che a Milano sarà molto piacevole: in Olanda fa ancora troppo freddo! Esibirmi in una piazza con il pubblico così vicino sarà emozionante».

Il concerto sarà incentrato sull’ultimo album Equinox?

«Suonerò composizioni tratte da questo disco, che ho scritto in una fase di grandi cambiamenti nella mia vita, ma anche dagli album precedenti e brani che ho scritto dopo».

Provieni sia dalla musica classica che dal jazz. Queste due anime come influenzano il tuo processo creativo?

«Ho studiato jazz, musica classica e sono andato in tour con band hip-hop, ma quando compongo dimentico tutti i generi: faccio solo musica e accada quel che accada. Il mio studio è come un parco giochi con tanti pianoforti, bottiglie, oggetti che utilizzo a seconda dell’ispirazione».

Ti piacerebbe comporre colonne sonore per film?

«Certo, proprio in questo momento sto lavorando a un docufilm tedesco. Di solito quando componi per un album ti concentri solo su te stesso, quando invece guardi immagini create da altri sei stimolato a fare cose nuove».

Piano City, Frida Bollani Magoni: «Devo molto ai miei genitori»

Dopo essere stata a Londra tre mesi «per fare una nuova esperienza e per lavorare al disco che uscirà presto», Frida Bollani Magoni, la figlia diciassettenne del pianista Stefano Bollani e della cantante Petra Magoni, è entusiasta di tornare a suonare dal vivo a Piano City. Lo farà domenica alle 22.00 alla GAM, accompagnata dall’artista israeliano Oren Lavie. Domani alle 19.00 sarà invece protagonista della Piano Lesson al Volvo Studio Milano in cui racconterà il suo rapporto con il pianoforte. Frida si è fatta conoscere al grande pubblico un anno fa cantando e suonando Hallelujah di Leonard Cohen al programma Tv del papà e di Valentina Cenni Via dei matti n. 0.

Quest’anno torni a Piano City come una delle artiste più attese. Che effetto ti fa?

«Sono solo molto contenta di tornare a partecipare al festival che è dedicato al mio strumento prediletto. Suonare in un parco è bello perché senti il pubblico vicino».

Quest’anno non sarai sola…

«Suonerò con il mio artista preferito: Oren Lavie. E’ la prima volta che lo incontro e che facciamo un concerto insieme».

Come lo hai conosciuto?

«Diversi anni fa aveva partecipato alla trasmissione di mio papà Sostiene Bollani, un programma che non seguivo perché andava in onda troppo tardi per me, che ero ancora piccola. Nel 2019 mio papà mi fece ascoltare alcuni suoi brani. Il giorno dopo ho registrato subito alcuni suoi pezzi e glieli abbiamo mandati. Oren ha detto che se continuo a parlare di lui lo farò diventare ricco e famoso: se lo merita!».

Hai fatto del tuo essere ipovedente un elemento di forza. Di recente hai pubblicato un video in cui giri per Londra da sola con il bastone bianco. Ci sono ragazzi che traggono ispirazione da te?

«Londra non era la città ideale per iniziare un percorso di orientamento con il bastone bianco, ma ci ho provato. Anche se in quel video sembravo tranquilla in realtà non avevo la minima idea di dove stessi andando! Durante lo scorso tour tante persone mi hanno detto che i loro figli hanno iniziato a studiare il piano dopo aver visto un mio video. Di recente una signora mi ha detto che avrei ispirato sicuramente suo nipote non vedente. Sono parole che mi fa sempre molto piacere sentire».

Di recente si sta parlando di dare ai figli anche il cognome della madre. Tu ti firmi Bollani Magoni.

«Nel mio nome d’arte ho voluto mettere i due cognomi perché devo molto a entrambi i miei genitori».

Piano City, dieci eventi da non perdere

di Milena Sicuro

MIDNIGHT JAZZ CON SIMONE GRAZIANO

piano cityFiorentino, ma cresciuto artisticamente a Boston, Simone Graziano presenta il meglio delle sue composizioni jazz contemporanee. Nel 2018, per il referendum Top Jazz della rivista Musica Jazz è tra i 10 migliori artisti dell’anno.

Oggi alle 23.30

Eataly Milano Smeraldo

Piazza XXV Aprile, 10

PER I PIÙ PICCOLI: IL MIO ALBERO

Piano City non dimentica i bambini. Per loro c’è un laboratorio per 30 toy piano ed elettronica, curato e scritto da Angelo Miotto. Evento consigliato per la fascia 5-10 anni. Prodotto da Ricordi Music School per The Music Company.

Domani alle 10.30

Rotonda della Besana

Via Enrico Besana, 12

MESSAGGIO DI PACE CON ANNA AVZAN

piano cityLa giovane pianista russa Anna Avzan omaggia alcuni compositori ucraini, come Valentin Silvestrov, «nella speranza che da Piano City e da Milano possa partire un messaggio di dialogo e di pace», ha spiegato Ricciarda Belgiojoso.

Domani alle 10.30

GAM Piano Boschetto

Via Marina

PIANO LESSON CON MICHELE GAMBA

Con Prospettiva Rigoletto Michele Gamba presenta in anteprima al pianoforte l’opera che dirigerà alla Scala dal 20 giugno. Il maestro milanese ha già diretto per il Piermarini L’Elisir d’amore e Madina.

Domani alle 11.00

Teatro alla Scala, Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini

Piazza della Scala

IN VIGNA CON BRUNO CANINO

Bruno Canino, pianista e compositore napoletano, celebre per essere stato anche direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia, eseguirà un programma di musiche di Haydn, Debussy, Chopin e Adès.

Domani alle 15.00

Casa degli Atellani/La Vigna di Leonardo

Corso Magenta, 65

L’IMPROVVISAZIONE DI EMILIANO PEPE

Il musicista eclettico Emiliano Pepe, già collaboratore di Dargen D’Amico, Rocco Hunt e Clementino, propone sue musiche originali in un’esibizione di improvvisazione pianistica di totale immersione, ispirato al momento.

Domani alle 20.00

Senato Hotel Milano

Via Senato, 22

PIANO RISCIÒ CON LUCCIOLATA

Alessandro Sgobbio presenta il nuovo disco solista Piano Music, in uscita il prossimo settembre. Il compositore è stato premiato diverse volte al TopJazz, Umbria Jazz Contest e Padova Carrarese.

Domani alle 21.00

Parco delle Cave, Cascina Linterno

Via Fratelli Zoia, 194

PAGINA ROSA ALLO SHERATON

Cecilia Facchini presenta un fitto programma di brani classici, come i Notturni di Sgambati e i Tre Sonetti del Petrarca di Liszt. Nel 2017 la pianista è stata premiata dalla Presidente della Camera Laura Boldrini per meriti artistici.

Domenica alle 10.00

Sheraton Milan San Siro

Via Caldera, 3

NOTE CONTEMPORANEE

La scelta di Giuseppe Maggiolo Novella ricade su uno degli autori contemporanei più apprezzati, Ryūichi Sakamoto, artista giapponese anche attore e regista. Forbidden Colours, il brano più noto di Sakamoto, è il titolo scelto per il concerto.

Domenica alle 14.00

The Westin Palace

Piazza della Repubblica, 20

PAOLO JANNACCI SI RACCONTA

piano cityIl pianista e compositore milanese Paolo Jannacci racconta la sua esperienza al pianoforte, che lo ha portato anche a vincere il premio Tenco nel 2020 come opera prima con l’album Canterò (Ala Bianca Records).

Domenica alle 19.00

Volvo Studio Milano

Viale della Liberazione, angolo via Gioia

In breve

FantaMunicipio #27: quanto ci fa bene l’associazionismo cittadino

Pranzi, musica, poesia, arte, intrattenimento, questionari, flash mob e murales: tutto all'insegna dell'associazionismo cittadino e delle comunità che popolano...