Dopo il successo di Wrong party, la giovane Elenoir è pronta a bissare con Nightride, brano dalle sonorità pop-dance dei primi anni 2000.
«I miei approcci con la musica hanno riguardato quegli anni lì, quando erano in auge MTV e programmi icona come Top of the pops – spiega a Mi-Tomorrow –, poi durante gli anni del liceo molte di quelle tracce si sono trasformate, più che in influenze, in piacevoli ricordi. Ho sempre ascoltato il trip-hop di Moloko, Roisin Murphy, Goldfrapp e Fiona Apple, ma è difficile tenermi ferma quando parte Crying at the discoteque».
Il mondo ipnotico ed irriverente della nuova promessa di Elektra Records/Warner Music Italy (sotto la direzione artistica di Achille Lauro), parte anche da qui. «L’arte, come la vita, talvolta succede e basta. Cosa vuol dire? Coinvolgere la mente ed il corpo in un piccolo viaggio, ogni volta. Possono succedere tante cose quando si cantano a squarciagola certe melodie e ci si muove a tempo, un approccio semplice, ma vero. Ti fa sentire parte di qualcosa, scatena passioni ed azioni libere e liberatorie, contiene in sé una certa parte di accettazione che rende il genere umano sempre eterno»