Stasera – alle 21.00 – al Mediolanum Forum di Assago è il turno di Tommy 2023, il tour nei palazzetti di Tommaso Paradiso, attualmente in radio con la ballad Blu ghiaccio travolgente, inserita nell’ultimo album Sensazione stupenda (Island Records). «Questo lavoro è il manifesto di ciò in cui credo – racconta – delle storie che ho vissuto, della mia estetica, della mia poetica. Con queste canzoni vi sto dando tutto me stesso. Vi prego di proteggerlo insieme a me».
Tommaso Paradiso ritorna al Mediolanum Forum: «Sarà la prima volta da solista, ma anche quella più matura e consapevole»
Molte delle sue tracce – come L’ultimo valzer – conservano quel carattere cinematografico già anticipato da Space Cowboy, il disco precedente.
«Il disco ne è un conseguente capitolo successivo, il sound, il mio, rimane quello. Ci tengo particolarmente a portarlo dal vivo in questo Tommy 2023, uno show preparato al dettaglio per luci, colori, scenografie, visual, scenografie. Spero piaccia».
Torni, così, al Forum.
«Qui mi sono esibito diverse volte. Milano è sempre speciale, perché mi ha dato sempre tante soddisfazioni».
Sarà la prima volta da solista, però.
«La prima fu il 12 maggio 2017, con i Thegiornalisti. Qui presentammo anche Pamplona con Fabri Fibra, una bella scarica di adrenalina».
Quale Tommaso c’era allora e quale ci sarà stasera?
«In quel concerto c’era un hype incredibile. Quel concerto era arrivato dopo settimane di risultati, per noi, inimmaginabili all’inizio. C’era tanta euforia, tutto andava bene e tutto fluiva senza coscienza. Oggi, al contrario, sono molto più consapevole di ciò che faccio, sono più maturo, e questo mi permette anche di godermi di più tutto ciò che mi arriva. Sono cambiato io, ed è cambiata anche la mia coscienza musicale».
Gli ospiti di stasera?
«Con me ci saranno i Baustelle, che giocano in casa. Quella di Francesco Bianconi è l’unica firma che appare nel disco, oltre alla mia, per il brano Amore indiano. Ci tenevo particolarmente ad averli con me: non sono uno che segue le mode o le regole dello streaming, a me piace lavorare solo con chi stimo e loro sono tra questi».
L’ultimo giorno della terra (Love, 2018) recita: “Crollano le stelle sopra i tetti di Milano”. La tua visione della città è, quindi, dall’alto.
«Come quella degli alberghi, in effetti. Perché negli anni, non avendoci mai veramente vissuto, ho imparato a conoscere Milano anche dai vetri delle camere degli hotel. In particolare uno, il VIU, in zona Monumentale, ormai una seconda famiglia dopo otto anni che vado lì. Anche nel videoclip di Viaggio intorno al sole, in effetti, si può ammirare Milano dall’alto».
Quali aspetti di questa città apprezzi di più?
«Mi trovo bene perché ho sempre piacere nel ritrovare le mie abitudini. Il solito ristorantino, il solito albergo, i soliti posti e gli stessi amici. L’unica cosa che non apprezzo è il traffico. Probabilmente contiene troppe persone per le sue reali capacità, è troppo densa demograficamente».
Quali ricordi musicali conservi qui?
«Nel febbraio del 2008, al Teatro degli Arcimboldi, vidi esibirsi Neil Young e fu pazzesco. Ero solo un ragazzino e non potevo immaginare che, un giorno, mi sarei esibito anche io su quel palco. Al Forum, però, ho visto gli Oasis e lì sono scoppiato a piangere».
Stasera alle 21.00
Mediolanum Forum
Via Giuseppe di Vittorio 6, Assago (Mi)
Biglietti: da 46 euro su ticketone.it
