“Aline – La voce dell’amore”, la recensione
Aline (Valérie Lemercier) ha il dono di una voce straordinaria. Quando il produttore musicale Guy-Claude (Sylvain Marcel) la ascolta per la prima volta, si prefigge un unico scopo: fare di Aline la più grande cantante del mondo. Sostenuta dalla sua famiglia e guidata dall’esperienza e poi dall’amore crescente di Guy-Claude, Aline vivrà un destino straordinario… Liberamente ispirato alla vita di Céline Dion, Aline – La voce dell’amore segna il ritorno dietro la macchina da presa di Valérie Lemercier, celebre attrice e cantante francese.
Non un biopic, piuttosto una biografia alternativa di Céline Dion, un viaggio nel mito che però non convince più di tanto. La narrazione risulta piuttosto banale e punta a catturare facili consensi senza sporcarsi le mani. Non osa, ma porta a casa il compitino. Sufficiente, ma pur sempre un compitino. È un film destinato ai fan dell’artista e a non scontentare la diva di Charlemagne. Particolarmente positiva, invece, la prova attoriale della Lemercier, affiancata da interpreti di livello come Sylvain Marcel, Danielle Fichaud e Roc Lafortune. Aline – La voce dell’amore è distribuito da Universal Pictures e Lucky Red in associazione con 4 Marys.
Già in sala
Paese: Francia, Canada
Durata: 128 minuti
Regia: Valérie Lemercier
Genere: drammatico
Voto: 6