Ariete, perché Mare di guai è stato il brano giusto per il tuo debutto sanremese?
«Ѐ nato nella maniera più naturale possibile, quando la mia storia era finita e sentivo il bisogno di vederla da un’ottica più introspettiva. Era giusto arrivare a Sanremo con una canzone vera e naturale. Mare di guai, poi, l’ho scritta insieme a Calcutta, uno dei miei cantanti preferiti».
E presenti anche le stesse waves?
«Per il mainstream rappresentiamo lo stesso genere, anche se credo più alla bella musica che alla sua categorizzazione. Un cantante indie lo è dal momento in cui si trova in una label minore, ma Bomba Dischi – la mia etichetta – è oggi a Sanremo. Indipendente o no, se fai bella musica, puoi funzionare lo stesso».
Sei rimasta fedele alla tua Roma, città in cui vivi oggi. Come mai?
«Roma presenta tanti problemi, ma tutti “romanticizzabili” con un dolce e amaro. Sebbene il lavoro mi porti spesso anche a Milano, “centrica” per quanto riguarda la musica, non mi vedrei a vivere qui, perché sono troppo legata alla mia romanità, nel bene e nel male» MiS
IN GARA CON
Mai dire guai
IL DUETTO
Centro di gravità permanente (Franco Battiato) con Sangiovanni