La danza degli invisibili: «Una maglia da calcio per farci notare»

Un costume di scena per essere visibili e quel costume è una maglietta da calcio, sport che in queste settimane ha più volte fatto sentire la sua potente voce per chiedere di riprendere l’attività

Gli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto di Milano hanno realizzato un video danzando con i colori di Milan, Inter, Juve e altre squadre per dare un chiaro messaggio: la musica, la danza, il teatro e lo spettacolo dal vivo in generale devono essere visibili, per gli occhi e per il cuore. La AUB di via Quadronno ospita 150 ragazzi dagli 11 ai 19 anni offrendo, oltre alla formazione artistica, anche quella scolastica grazie all’Istituto delle Marcelline. «C’è stato un lunghissimo silenzio attorno al nostro settore, quasi un abbandono – spiega la direttrice Caterina Calvino Prina –: il video è stato un modo un po’ provocatorio per richiamare l’attenzione».

 

 

La danza degli invisibili: «Una maglia da calcio per farci notare»

Riaprirete il 18 maggio?
«La data è molto vicina e non sappiamo esattamente quali siano i protocolli per la riapertura. Ci prenderemo un po’ più di tempo per poter riaprire in tutta sicurezza. Ovviamente riprenderemo solo con le lezioni di danza, ci teniamo che i nostri allievi abbiano una formazione culturale, però la scuola potrà riprendere solo a settembre»

Avevate spettacoli in programma?
«Dovevamo debuttare con Il lago dei cigni agli Arcimboldi. Il nostro settore trema soprattutto per gli spettacoli, si parla di riaperture con ingressi contingentati, ma credo che a livello economico non sia sostenibile».

I ragazzi del convitto sono riusciti a tornare a casa?
«Sì, alcuni erano già rientrati, gli altri sono partiti quando è iniziato il lockdown. Momentaneamente il convitto è chiuso, quando riapriremo renderemo facoltativa la permanenza nella struttura».

Come avete gestito questi mesi?
«Avviando la didattica a distanza, siamo stati tra i primi a offrire lezioni sui social anche a chi non era nostro allievo. All’inizio siamo stati criticati, ma poi in molti ci hanno seguito. Non dimentichiamo che parliamo di ragazzi giovani e non è facile trovare da soli la motivazione per continuare ad allenarsi. Anche i genitori hanno apprezzato». accademiaucraina.it

La danza degli invisibili: «Una maglia da calcio per farci notare»
La danza degli invisibili: «Una maglia da calcio per farci notare»

Milano City Ballet: Manca una direttiva precisa

Attiva dal 2011 in zona Bicocca, la scuola Milano City Ballet dal 23 febbraio vive in quel limbo che contiene quelle attività cosiddette invisibili, pesantemente colpite dal lockdown ma ancora prive di un piano preciso che possa portare alla loro riapertura. Le scuole di danza, molte affiliate al CONI, sono apparse invisibili perfino a inizio emergenza, per due settimane mai citate in decreti e ordinanze e quindi inconsapevoli di quale linea seguire. L’ultimo Dpcm consentirebbe la riapertura lunedì 18 maggio: «La vedo durissima – spiega Roberto Altamura, direttore di Milano City Ballet –: le precauzioni da prendere sono molte. Aspettiamo di vedere quali saranno le disposizioni ufficiali e speriamo che le istituzioni possano darci un supporto per la riapertura».

Quale è il problema più grande?
«Non c’è stato un piano nella Fase 1 e non c’è nemmeno ora, manca una direttiva precisa. Non è facile tenere una classe di danza rispettando i due metri di distanza tra gli allievi, senza sapere se l’attività va fatta con le mascherine o meno, con l’obbligo di sanificare gli ambienti due volte al giorno. In queste condizioni non potrei garantire ai miei allievi lo standard che di solito garantisco in una situazione normale».

Siete rimasti in contatto con gli allievi?
«Purtroppo non li vediamo da due mesi e mezzo. Io ogni settimana mando un’email con esercizi da fare a casa, video di balletti classici e contemporanei. Non ho, però, voluto fare lezioni online. Non giudico chi le sta facendo, ma è una modalità che non mi fa sentire a mio agio. Ovviamente vorrei riaprire, ma la paura di prendersi questa responsabilità, un po’ come per tutti, è tanta».

La vostra compagnia Milano Contemporary Ballet ha perso degli spettacoli?
«Avremmo dovuto debuttare con un nuovo lavoro all’EcoTeatro lo scorso 29 aprile e anche le cinque  date che avevamo tra giugno e agosto sono saltate. Noi abbiamo ragazzi che provengono da tutto il mondo, alcuni sono rimasti bloccati a Milano, altri sono rientrati nei loro Paesi e ora non si sa quando potranno tornare in Italia».
milanocityballet.com

milano city ballet
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