#Milanochelegge: il potere della Maternità

Maternità
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I nostri consigli letterari per il fine settimana nella nostra #Milanochelegge, abituale appuntamento di inizio weekend: da Maternità a Vite cancellate

Sheila Heti, Maternità, Sellerio (290 pagine, 16 euro)
«Perché facciamo ancora bambini?» è la domanda che Sheila Heti si pone in un momento particolare della sua vita, tra i 37 e i 40 anni. Con questa riflessione, l’autrice ripercorre anche parte della sua storia personale, in particolare l’aborto a cui si sottopone intorno ai vent’anni, operazione resa difficile dai tentativi del suo medico di farle cambiare idea. L’autrice continua poi a interrogarsi se il desiderio di avere figli, per molte donne, non sia altro che pressione sociale, completamente interiorizzata. E perché, se una donna sceglie di non averli, rischia di essere tacciata di egoismo?

Garrard Conley, Boy Erased. Vite cancellate, Black Coffee (336 pagine, 15 euro)
Una lettura imperdibile per il mese del Pride: in questo memoir, Garrard racconta la propria vita nel difficile momento in cui, diciannovenne, confessa la sua omosessualità ai genitori. Figlio di un pastore battista, cresciuto in un piccolo paese dell’Arkansas, Garrard si ritrova in un attimo a perdere tutto e addirittura sottoporsi a una terapia per curare l’omosessualità. Una riflessione che abbraccia davvero ogni campo: dall’amore e la religione, fino alla politica americana, con tutte le enormi problematiche di intolleranza che tutt’ora attanagliano gravemente moltissime comunità degli Stati del Sud.

Se ti è piaciuto, non perdere il film

Boy Erased – Vite cancellate (2018, Joel Edgerton)
Nicole Kidman, Russel Crowe e Luca Hedges sono i protagonisti dell’adattamento cinematografico diretto da Edgerton, alla sua seconda prova di regia. Un film preciso, a tratti addirittura didascalico, ma ben riuscito nel riportare la straziante storia di Garrard Conley.

A cura di Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta, Nuovo dizionario affettivo della lingua italiana, Fandango (320 pagine, 18 euro)
Le parole sono importanti, ricordava Nanni Moretti in una scena cult del suo film Palombella rossa, e aveva ragione: le parole possono divertire, rendere felici, ferire. Potremmo dire che sono quasi dei piccoli organismi a sé, perché alle parole poi è anche facile affezionarsi. È ciò che hanno cercato di fare in questo vocabolario alcuni scrittori curati da Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta, per scoprire quante parole che amiamo sono anche le preferite di alcuni tra gli scrittori contemporanei più interessanti del panorama italiano.


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