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20. 04. 2024 09:33

La proposta dell’Alcatraz: «Usateci per i vaccini»

Il gestore dell'Alcatraz, Lorenzo Citterio, racconta a Mi-Tomorrow le difficoltà del live club e la proposta di riconversione in centro vaccinale

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Abbattuto e addolorato ma la speranza resta seppure tenue. E’ lo stato d’animo di Lorenzo Citterio, gestore dell’Alcatraz, che spiega il significato dell’iniziativa di domani per un settore che ha vissuto un anno da dimenticare.

Con quale spirito avete aderito all’Ultimo Concerto?
«Siamo fermi dal 23 febbraio scorso, questo è l’ultimo concerto che sarà diffuso in streaming: l’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica».

Lanciare un grido d’allarme?
«Certo, l’attenzione dei media è importante, anche se devo dire che al momento non si vede una via d’uscita».

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Come ricorda l’inizio della pandemia?
«E’ arrivata proprio in seguito a investimenti realizzati per rendere appetibile il nostro locale agli artisti stranieri che, a volte, decidevano di fare da noi l’unica tappa».

Quali interventi avete realizzato?
«Abbiamo portato la capienza da 2.000 a 3500 posti, dotando la struttura di nuovi impianti di sicurezza: finchè siamo rimasti aperti siamo stati ripagati dello sforzo».

Non è possibile fare concerti neppure se fossimo in zona bianca?
«Con le mascherine e le regole del distanziamento non è possibile».

Cosa chiedete?
«Il riconoscimento giuridico che facciamo cultura, al pari di teatri e cinema e un maggiore sostegno».

Non avete ricevuto i ristori?
«Quelli statali ma sono insufficienti, io continuo a pagare le tasse, le bollette, anticipo la cassa integrazione».

Cosa farete dopo sabato?
«Una proposta l’avrei: perché non utilizzare l’Alcatraz per i vaccini? Abbiamo spazi ampi con servizi igienici, areazione, in cui è possibile la gestione dei flussi».

Una bella idea.
«Per noi sarebbe un modo per sopravvivere, inoltre in questo modo si potrebbe sdoganare il vaccino verso i più giovani: in Israele li fanno nei pub e poi di regalano una birra, perché non fare qualcosa di simile?».

Parliamo di domani: chi si esibirà?
«I Lacuna Coil. Approfitto per spiegare che anche gli artisti sono colpiti da questa situazione perchè molti di loro vanno avanti con i concerti».

E’ un gruppo il linea con il vostro target giovanile.
«Guardi che noi abbiamo sempre organizzato concerti per tutte le età, oltre al rap e al trap e al rock abbiamo avuto concerti di jazz e country. A marzo dello scorso anno era previsto un concerto di De Gregori che ha un pubblico per lo più maturo».

Chi frequentava l’Alcatraz?
«Molti stranieri».

Come lo spiega?
«Spesso l’Alcatraz era tappa unica per cui se uno voleva seguire gli artisti amati doveva venire qui. Nel 2019 si è esibito un gruppo tedesco e il pubblico era formato interamente da tedeschi, la stessa cosa è accaduta con un artista francese che ha richiamato tantissimi francesi».

Insomma per Milano è un grave danno la fine dei concerti.
«Basti pensare che chi viene in città per un concerto quasi sempre si trattiene qualche giorno, ciò significa lavoro per il settore alberghiero, ristorativo, commerciale: noi abbiamo contribuito al rinascimento di Milano di questi anni».

Riuscirete a ripartire?
«Sarà molto difficile, tante professionalità con partita Iva si sono riciclate, fanno altro».

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