“Takeaway”, la recensione
Siamo nel 2008, agli albori della grande crisi finanziaria globale. Maria (Carlotta Antonelli) è un’atleta, una marciatrice. L’orgoglio di papà (Paolo Calabresi), che vorrebbe vederla coronare un sogno di successo. La mamma (Anna Ferruzzo), invece, è più scettica, sebbene Johnny (Libero De Rienzo), compagno della ragazza, che ha quasi il doppio dei suoi anni, sappia come tenere vivo il sogno di Maria e dei suoi genitori. Per questo motivo Johnny ha il frigo pieno di boccette, avendo aiutato molti giovani con sostanze illegali, nel suo passato da preparatore atletico.
Tom (Primo Reggiani) è uno di questi e sta cercando Johnny, ritenendolo responsabile del fatto che il doping gli ha rovinato carriera e salute…Takeaway è l’opera seconda di Renzo Carbonera e, soprattutto, segna l’ultima apparizione di Libero De Rienzo, scomparso recentemente. Una storia di doping, un tema delicato e poco trattato specialmente al cinema – Icarus e poco altro – Carbonera affronta la storia con un tatto, con umanità, soffermandosi sui rapporti umani. Alcuni passaggi della narrazione risultano un po’ troppo forzati, ma possiamo soprassedere. Cast ben assortito. E che grande perdita De Rienzo. Takeaway è distribuito da Fandango.
Già in sala
Paese: Italia
Durata: 95 minuti
Regia: Renzo Carbonera
Genere: drammatico
Voto: 6,5