Un’iniziativa che unisce due mondi vogliosi di riscatto sociale: da un lato i detenuti del carcere di Opera e dall’altra la tragedia dei barconi di Lampedusa con tutto il carico emotivo che ne consegue. Cosa unisce questi mondi così lontani? Il progetto “Metamorfosi”.
Il progetto ” Metamorfosi” al carcere di Opera
All’interno del carcere di Opera è presente da anni un laboratorio di liuteria e falegnameria promosso dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. Proprio in questi spazi sono stati trasportati alcuni barconi utilizzati dai migranti per attraversare il mediterraneo e giungere in Italia. Il legname delle imbarcazioni verrà utilizzato per produrre dei violini: un’iniziativa che diventa una delle migliori metafore del concetto di rinascita.
«Diamo una seconda vita ad assi all’apparenza irrecuperabili, che potranno invece essere sublimate in strumenti musicali – ha dichiarato la ministra della Giustizia Marta Cartabia –. Allo stesso tempo, diamo una seconda occasione a chi, mentre espia la sua pena, lavorerà per trasformare quei barconi in un violino, una viola e un violoncello. Quando questi legni, impregnati di salsedine e speranze, suoneranno nella futura “Orchestra del mare” daranno voce allora a tutto questo: ai sogni e alle angosce di chi su queste imbarcazioni ha cercato una rinascita»