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25. 04. 2024 08:07

Milano e l’Ucraina unite nelle strade: «Siamo donne di pace»

Nelle piazze e nei cortei lo sfogo di chi, da giorni (e chissà per quanto altro tempo ancora), teme di perdere tutto. Ma non si arrende mai

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Giorni violenti. Giorni incerti. Giorni che vedono Milano costantemente a sostegno dell’Ucraina, di chi vede il proprio Paese sprofondare senza poter intervenire. Sono tanti gli ucraini che da giovedì scorso si riversano nelle strade della nostra città perché i loro appelli non cadano nel vuoto. Sono tanti anche i milanesi a sostegno: dai rappresentanti delle istituzioni agli studenti, dai commercianti a quei turisti che – complice la chiusura della Fashion Week – hanno scelto di condividere il grido d’aiuto della comunità ucraina più grande d’Italia, di circa ventimila anime.

Cortei pro Ucraina a Milano: le donne scendono in piazza

Tra loro, tante donne. Tantissime, anzi. Madri di famiglia, giovanni guerriere, donne che di fronte al momento più buio per il proprio Paese cercano di trasformare la paura in energia, le lacrime in forza. Lo devono fare per i propri connazionali, che a Kiev sono bloccati o hanno scelto di farvi appositamente ritorno. Lo fanno per mariti e figli, per fratelli, sorelle e nipoti. A volte per madri e padri. Col terrore negli occhi perché è altissimo il rischio di non rivederli più.

Abbiamo raccolto le parole di queste donne, quel senso di attesa infinita tra un telefono che non squilla a migliaia di chilometri e il caldo abbraccio della Madonnina che sostiene come può chi ormai è milanese a tutti gli effetti. Tra loro, ecco l’unico uomo che sceglie di condividere con noi il suo pensiero: «La situazione è molto complessa – lo sa bene Denny, 40 anni appena compiuti –: spero che almeno la smettano di lanciare bombe dal cielo, perché i civili continuano a nascondersi per non morire». Poi un raggio di luce: «Proprio due giorni fa è venuta alla luce una bambina all’interno della metropolitana. Non dimentichiamoci mai che la vita di un essere umano non ha prezzo». Già. Non ha prezzo.

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Cortei pro Ucraina a Milano, il parere delle donne

ucraina«Ucraina instabile, viviamo istante per istante»
ALINA
50 anni

«Io e mio marito abitiamo qui a Milano, ma alcuni nostri amici e familiari vivono a Kiev. Mi auguro che questa guerra finisca al più presto perché va avanti da ormai otto lunghi anni e il nostro Paese è ormai martoriato dalle milizie russe. Noi resistiamo, anche se è molto dura vivere nell’incertezza e nell’instabilità».

ucraina«Vite cambiate per sempre»
YULIA
20 anni

«Mi sento coinvolta personalmente in questa terribile situazione perché da giorni ormai non riesco a mettermi in contatto con alcuni dei miei parenti. I miei familiari più stretti non sanno come fuggire e dove andare, stanno colpendo le loro case e tutta la città di Kiev. Si nascondono nei rifugi, ma non so quanto potranno rimanere al sicuro lì dentro».

ucraina«Combattiamo per la libertà»
MARIA
33 anni

«Siamo in piazza Duomo per sostenere i nostri compagni ucraini che stanno combattendo e lottando per proteggere il nostro paese con grande coraggio e resilienza. Anche se ci troviamo in Italia, con il cuore siamo con loro e ci auguriamo di vincere, perché siamo un popolo forte e unito».

 

ucraina«Voglio rivedere mia madre»
GIULIA
65 anni

«Sto provando molto dolore, mia mamma ha 85 anni e vive in un paesino che non è ancora stato completamente attaccato, ma ha il terrore che sparino da un momento all’altro. È anziana e ha un grave problema motorio alle gambe, oltre al fatto che è completamente sola. Abbiamo bisogno che si continui a parlare di ciò che sta accadendo».

ucraina«I miei figli sono tutti lì»
JULIA
59 anni

«A Kiev vive il mio cuore. Mia figlia si è nascosta in cantina insieme ai suoi fratelli. Al telefono il bimbo più piccolo continuava ad urlare disperato perché i missili non lo fanno dormire, l’idea che gli possa accadere qualcosa mi terrorizza. Sono preoccupata anche per mio genero che è tornato subito in patria per combattere».

ucraina«Italia, aiutaci in ogni modo»
ULIANA
55 anni

«La guerra è arrivata e io ancora non me ne capacito, perché non credevamo davvero possibile vivere una situazione di questa portata. Combattiamo da otto anni, ma questi attacchi così violenti ci fanno più paura. Ci preoccupiamo soprattutto per i nostri cari e per il futuro del nostro Paese. Chiediamo all’Italia di aiutarci in ogni modo possibile».

ucraina«Serve assistenza medica»
VICTORIA
30 anni

«C’è bisogno di aiuto, perché i feriti aumentano di minuto in minuto. Alcuni di loro hanno bisogno di assistenza immediata e di essere curati: non c’è già tempo da perdere. Molti si sono rifugiati in Polonia, ma è quasi impossibile scappare perché stanno abbattendo anche palazzi ed edifici civili».

ucraina«Se non fermiamo Putin…»
ANNA
41 anni

«Ho sempre parlato russo senza farmi alcun tipo di problema. Noi vogliamo solamente la pace. Non mi sarei mai aspettata di ricevere una notizia simile: ora cambia proprio tutto. Dobbiamo fermare Putin perché i miei connazionali si sono ritrovati dall’oggi al domani senza certezze e privati della libertà».

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