(B)low emission zone: critiche, difese e novità di Area B

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È passato poco più di un mese dall’accensione, il 25 febbraio, delle prime telecamere di Area B, quella che, a regime, con ben 186 occhi elettronici a presidiarne i varchi d’accesso e 128 km quadrati d’estensione, sarà la più grande zona a traffico limitato d’Italia e una delle più estese d’Europa.

Terminato il periodo di pre-esercizio previsto dalla legge, la low emission zone che vieta l’ingresso e la circolazione ai veicoli più inquinanti dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, esclusi i festivi, è ufficialmente operativa e arrivano anche delle novità.

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che introduce una deroga per i cittadini over 70 proprietari di veicoli Euro 3 diesel ed Euro 0 benzina, i quali, analogamente a quanto accade per gli ambulanti, potranno circolare in Area B percorrendo 500 chilometri entro fine anno. Per farlo dovranno, però installare sulla propria auto un dispositivo, una sorta di scatola nera, in grado di calcolare presenza e percorsi all’interno della Ztl.

La mozione, proposta da Marco Fumagalli della Lista Sala, impegna sindaco e giunta ad applicare tale concessione anche ai diesel Euro 4 diesel di proprietà di over 70, con proroga di circolazione da ottobre 2019 per i due anni successivi ed Euro 1 Benzina per due anni dal 1° ottobre 2020, sempre per gli ultrasettantenni. La deroga sarà prorogabile per non più di due anni e, di fatto, sostituisce le cinquanta giornate di circolazione in deroga nel primo anno di Area B (venticinque nel secondo).

Il Comune difende la scelta, parlando di una misura equa ed efficace, con regole certe e graduali che abbatteranno le polveri inquinanti e miglioreranno la mobilità urbana. A supportare Palazzo Marino varie associazioni, come i Genitori antismog e Cittadini per l’aria, che chiedono anzi di fare di più in materia di contrasto all’inquinamento, con richieste anche alla Regione Lombardia perché metta mano al Pria, il Piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria, replicando il modello Milano.

C’è chi denuncia come Area B sia solo un modo del Comune, l’ennesimo, per fare cassa; c’è chi fa notare come all’interno della low emission zone circolino bus immatricolati un ventennio fa (anche se Atm sta progressivamente rinnovando la flotta); c’è ancora chi sottolinea come manchi una strategia metropolitana, con il coinvolgimento anche dei Comuni dell’hinterland. Si discute, insomma, e molto: mancano ancora dati ufficiali sul primo mese abbondante di avvio.

I NUMERI

128,29,
I chilometri quadrati di estensione

186,
Le telecamere a regime ai varchi d’accesso

80 euro,
La sanzione per chi sgarra

50,
Le giornate di circolazione in deroga

1,85 milioni,
Il totale delle sanzioni stimato dal Comune nel Bilancio di previsione 2019

«Tutelare l’ambiente, ma anche i diritti»
Cattaneo (Regione Lombardia): «Serve equilibrio»
«Contestiamo Area B e, soprattutto, il suo principio ispiratore, cioè una logica di divieti e sanzioni: ciò che realmente è in grado di cambiare le cose non sono le imposizioni, ma la consapevolezza dei cittadini che arriva a far scegliere liberamente comportamenti virtuosi, un po’ come avvenuto con la raccolta differenziata.

Questo è il modello che in Lombardia abbiamo sempre preferito: incentivi e libertà di scelta, non divieti e sanzioni». Così a Mi-Tomorrow Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente e Clima.

Nessuna avversione, dunque, per partito preso?
«No, non c’è una posizione pregiudiziale, solo una diversa visione politica: con il Comune di Milano stiamo facendo molte cose insieme, come la candidatura per le Olimpiadi invernali del 2026. Rivendico la scelta di Regione Lombardia di voler percorrere una strada diversa, anche perché la nostra mi sembra più equa e attenta alle diverse fasce sociali, un punto su cui un’amministrazione di sinistra come quella meneghina dovrebbe avere una sensibilità maggiore».

Così non è?
«Mi pare che su questi temi, purtroppo, nelle posizioni della Giunta questa sensibilità si veda poco, salvo poi fare marcia indietro, come con la recente approvazione da parte del Consiglio comunale della mozione che prevede la deroga per gli ultrasettantenni. È fondamentale trovare un equilibrio che renda questi provvedimenti complessivamente sostenibili, tutelando l’ambiente ma anche altri diritti, altrettanto importanti e costituzionalmente garantiti».

Avete illustrato nei giorni scorsi i contenuti del progetto Move In: di che cosa si tratta?
«Coloro che oggi, in base ai provvedimenti previsti dell’Accordo di bacino padano per il miglioramento della qualità dell’aria, non possono circolare, potranno farlo installando su base volontaria sulla propria vettura una scatola nera, che rileva in tempo reale km percorsi, abitudini (uso urbano o extraurbano) e stili di guida. Consentiremo una percorribilità chilometrica limitata ma proporzionale alla capacità inquinante del veicolo, cui si aggiungeranno degli “ecochilometri” per chi guida in modo più attento all’ambiente».

Un invito, quindi, a guidare meno e meglio?
«Il principio è che noi vogliamo combattere gli inquinanti, non la mobilità: inquina di più un veicolo Euro 4 o 5 che macina cinquantamila chilometri all’anno piuttosto che un Euro 3 che ne fa mille o tremila. Da un lato garantiamo la possibilità di muoversi anche a chi oggi non ce l’ha; dall’altro diamo ai cittadini uno strumento che restituisce loro informazioni per poter scegliere liberamente comportamenti più virtuosi in forza di una consapevolezza accresciuta. Questo, a mio, avviso, è un sistema più equo ed efficace di Area B».


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