El borla giò: il cavalcavia Corvetto verrà demolito

cavalcavia corvetto
cavalcavia corvetto

Al termine della seduta della giunta comunale che si è svolta negli scorsi giorni nella sala della parrocchia di San Michele Arcangelo e Santa Rita in via dei Cinquecento, è stato proprio Beppe Sala a parlare di uno dei simboli del quartiere: il cavalcavia Corvetto. Che andrebbe demolito. «Questo è il momento di pensarci», le sue parole.

L’obiettivo è già indicato nel Piano per la Mobilità Sostenibile (Pums) approvato dal Consiglio Comunale nel giugno del 2017 ed è stato sollecitato anche dal presidente del Municipio 4, Paolo Guido Bassi. L’opera è stata realizzata negli anni Sessanta per consentire agli automobilisti di entrare e uscire da Milano dall’Autostrada del Sole, la A1, senza incrociare il traffico cittadino fino a piazzale Bologna. Un’infrastruttura pensata dunque in altri tempi – per altri cittadini – e ormai palesemente anacronistica.

Un progetto per la Milano del 2030, pensato dallo studio di architettura Urban Curator Tat, immagina via Marochetti, piazzale Corvetto e viale Lucania senza cavalcavia e con un doppio filare di alberi al centro della carreggiata: un’immagine aderente, insomma, a quello che la zona era prima della costruzione dell’opera. Secondo le prime stime servirebbe un investimento di 30-45 milioni di euro per abbattere e riqualificare l’area.

Il sindaco si è mostrato cauto auspicando un profondo coinvolgimento di tutti i residenti e puntualizzando che al momento la zona ha altre priorità e che questo progetto verrà concretizzato nel prossimo mandato. Ma già a maggio si organizzerà un’iniziativa per approfondire il progetto. Nel frattempo l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli, sta studiando l’eventuale impatto dell’abbattimento sulla viabilità cittadina. Prima dell’estate, infine, sarà montato un nuovo autovelox all’ingresso nel cavalcavia, che rimane chiuso di notte.


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