Utoya, tragedia contemporanea: il meglio del teatro a Milano

Da Utoya a La Coscienza di Zeno, da Hotel Paradiso a Verso Tebe: le nostre proposte dal meglio del teatro milanese

utoya
utoya

Una tragedia contemporanea
Utoya
Già dal giorno del suo debutto, risalente al 2016, Utoya ha fatto innamorare il pubblico diventando un appuntamento immancabile nelle stagioni dei teatri milanesi. Questa produzione Atir si avvale di tre nomi di altissimo livello come quelli di Arianna Scommegna e Mattia Fabbris sul palco e di Serena Sinigaglia in regia.

Se a questo si aggiunge la drammaturgia di Edoardo Erba diventa facile immaginare che tipo di gioiello teatrale sia stato confezionato. Una tragedia contemporanea che ricorda i due attentati organizzati in Norvegia nel 2011 da Anders Behring Breivik.

Un’autobomba nel centro di Oslo e una sparatoria sull’isola di Utoya che provocò 69 vittime. Fu l’atto più violento mai avvenuto in Norvegia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Utoya è il tentativo di fare memoria e denuncia senza fare teatro civile – spiega Serena Sinigaglia – È come guardare a Medea, a Edipo, a Baccanti, con la sola differenza che quanto qui viene narrato è accaduto davvero.

Da domani a domenica
Teatro Litta
Corso Magenta 24, Milano
Biglietti: da 15 euro su mtmteatro.it

la coscienza di zeno
la coscienza di zeno

Il classico di Svevo
La coscienza di Zeno
Marco Rampoldi, Corrado Tedeschi e Paola Ornati rivedono il grande classico di Italo Svevo per questo debutto nazionale in programma al Teatro San Babila. Il ruolo di Zeno viene affidato a Corrado Tedeschi, accompagnato sul palco da Claudio Moneta, Roberta Petrozzi e Camilla Tedeschi, oltre che dalle musiche eseguite dal vivo da Gianluca Sambataro.

Con ironia e sarcasmo, il protagonista affonda le mani nella vita di ‘un uomo che inciampa continuamente nella vita’ per cercare di trovare l’origine della sua inettitudine e del suo costante senso di inadeguatezza, dal difficile rapporto col padre alle complesse relazioni col mondo femminile.

Vent’anni fa il debutto de L’uomo dal fiore in bocca, – spettacolo che diede inizio alla collaborazione fra Tedeschi e Marco Rampoldi, ora, grazie alla ‘lezione semiseria su temi pirandelliani’, le intenzioni di attore e regista sono le stesse: costruire uno spettacolo che arrivi al pubblico con lo stesso impatto e lo stesso fascino.

Da giovedì al 1° marzo
Teatro San Babila
Corso Venezia 2/A, Milano
Biglietti: da 12 euro su teatrosanbabilamilano.it

hotel paradiso
hotel paradiso

Teatro di figura internazionale
Hotel Paradiso
Anche in questa stagione il Teatro Menotti ospita la genialità della storica e pluripremiata compagnia internazionale, residente a Berlino, Familie Floez. Tra i massimi esponenti del teatro di figura, portano a Milano un avvincente noir.

L’hotel Paradiso, piccolo albergo di montagna, è gestito con pugno di ferro dall’anziana capo-famiglia. I problemi, però, non mancano dai figli della donna che lottano tra loro per ottenere la gestione dell’hotel al cuoco con la passione per la macellazione…non solo degli animali.

Quando il primo cadavere affiora, tutto l‘albergo e i suoi ospiti scivolano in un vortice di strani avvenimenti. Fra le alte vette delle Alpi si aprono abissi da cui è impossibile fuggire. La chiusura dell’albergo sembra a questo punto solo una questione di tempo.

Un giallo sulle Alpi pieno di umorismo, sentimenti travolgenti e un tocco di melanconia, dove la maschera degli attori prende vita innanzitutto nell’immaginazione dello spettatore.
Da giovedì a domenica
Teatro Menotti
Via Menotti 11, Milano
Biglietti: da 30 euro su teatromenotti.org

Verso Tebe
Verso Tebe

Storia di un mito
Verso Tebe
Ferdinando Bruni e Francesco presentano in prima nazionale la nuovissima produzione del Teatro Elfo Puccini. I due registi prendono l’eroe greco e danno luce a Verso Tebe, un viaggio attraverso un mito lungo duemila anni.

Lo spettatore incontrerà così una lunga serie di autori: da Sofocle a Seneca, da John Dryden e Nathaniel Lee a Hugo von Hoffmasthal e ancora Thomas Mann, Jean Cocteau, Steven Berkoff in un vero e proprio concerto di voci. I registi spiegano: «La tragedia sembra inattuale nel nostro patinato mondo occidentale, dove la luce della razionalità, il ghigno dell’ironia, lo sbadiglio del benessere hanno da tempo domato le belve dalla paura trasformandole in ansia, depressione, stress».

A rendere lo spettacolo ancora più invitante sono i nomi del cast perché, all’esperienza di Ferdinando Bruni, si aggiungono tre giovani attori come Edoardo Barbone, Mauro Lamantia e Valentino Mannias che anno dopo anno stanno confermando sempre di più le loro ottime doti.
Da domani al 1° marzo
Teatro Elfo Puccini
Corso Buenos Aires 33, Milano
Biglietti: da 22 euro su elfo.org

VISTO DA NOI

The deep blue sea
The deep blue sea

Una struggente crisi d’amore

È una storia d’amore ambientata a metà del ‘900 che supera i confini temporali rendendosi attuale in qualsiasi contesto. Questo è The deep blue sea, spettacolo in scena al Teatro Manzoni fino al 16 febbraio. Luca Zingaretti dirige una bravissima Luisa Ranieri, protagonista di un vortice di sentimenti, un maremoto che immerge lo spettatore in quel profondo mare blu del titolo.

La prima cosa a colpire è, però, l’imponente scenografia ideata da Carmelo Giammello, capace di ricreare nei minimi dettagli un appartamento inglese dell’epoca. Il tentato suicidio di Hester dà il via a un racconto dove regnano il cinismo, la solitudine e l’incomprensione. Attorno alla protagonista ruotano le figure dell’ex marito e del nuovo compagno per un triangolo amoroso tendente al dramma.

Attorno a loro altri tre personaggi che sarebbe ingiusto definire secondari visto che aiutano a mettere un po’ di pepe all’opera. La storia, però, sembra far fatica a decollare davvero, l’autore Terence Rattigan sembra aver consapevolmente deciso di tenerla su una linea piatta come a voler rappresentare maggiormente uno scenario reale.

Così a primeggiare è soprattutto il cast dove, oltre alla già citata Luisa Ranieri, spicca Giovanni Anzaldo, più che mai energico nel ruolo di Freddie Page. Sottile nelle sue battute Aldo Ottobrino che interpreta forse il personaggio più intrigante dell’opera. Completano il gruppo Alessia Giuliani, Maddalena Amorini, Flavio Furno e Luciano Scarpa.

Fino a domenica
Teatro Manzoni
Via Manzoni 42, Milano
Biglietti: da 23 euro su teatromanzoni.it