Divisori, mascherine, guanti: risaliremo sui taxi? «Il lavoro è quasi a zero»

Le auto bianche si attrezzano, ma le corse non ci sono. I dubbi dei tassisti milanesi in piena emergenza

«Il coronavirus ci sta distruggendo: le corse sono calate del 90% e, se continuiamo di questo passo, di noi rimarranno solo le briciole…». La preoccupazione sul volto di Alessandro Viol è visibile. Da quando è iniziata l’emergenza Covid-19, infatti, i tassisti milanesi stanno pagando un prezzo altissimo.

 

Taxi, la preoccupazione della categoria

«Il lavoro è quasi a 0 – prosegue il milanese classe’65 -. A marzo e aprile le uniche corse erano per andare agli ospedali o per le consegne di farmaci e beni di prima necessità. Adesso ci sono più persone in giro, ma mancano le corse perché purtroppo i clienti business, esteri o turisti, non ci sono più a Milano. Per fare un esempio: nel mio turno di 8-9 ore, se riesco a fare 4 corse è già un miracolo…».

Il racconto. All’inizio della quarantena molte auto bianche sono rimaste parcheggiate in garage «perché non volevo rischiare la mia salute e quella della mia famiglia: per questo sono rimasto a casa. All’inizio di questo virus non si sapeva niente e questo mi aveva molto spaventato».

Dopo il via libera dell’Ufficio Auto pubbliche all’installazione di un divisorio tra sedili anteriori e posteriori, molti tassisti hanno installato i dispositivi di sicurezza (dpi, ndr) e per questo hanno ricominciato a circolare: «Ho ripreso le corse, anche se il lavoro è pochissimo – evidenzia Alessandrio Viol -. Mi sono installato una paratia, in cellophane, fatta di un materiale morbido che in caso di incidente non sarebbe pericoloso. Inoltre è sigillata completamente: evita l’effetto spiffero e non fa passare l’aria tra il passeggero e il conducente».

Taxi, arrivano i divisori?

Installazioni. I divisori ridurranno, ma non elimineranno, il rischio contagio. Per questo motivo tutte le associazioni di categoria hanno proposto alla Regione Lombardia un protocollo sanitario approvato dall’Ats competente per territorio. Le prescrizioni prevedono mascherina obbligatoria per tassisti e clienti, clienti solo sui sedili posteriori e più distanziati possibile: quindi se i clienti sono due serve una macchina da quattro posti.