«L’immediato ripristino e mantenimento – anche nella zona rossa – della scuola in presenza per tutte le classi della scuola secondaria di primo grado, incluse quindi le classi seconde e terze» in particolare nelle aree territoriali dell’hinterland milanese dove si vive in piccole realtà di quartiere che consentono ai ragazzi di raggiungere le scuole senza l’utilizzo di mezzi pubblici.
Richieste. Lo chiedono i genitori, costituiti anche in comitati, delle scuole dei Comuni di Cernusco Sul Naviglio, Cologno Monzese, Mediglia, Melzo, Paullo, Peschiera Borromeo, Pioltello, Pozzuolo Martesana, Rodano, Segrate, Settala, Truccazzano, Vignate e Vimodrone.
Una lettera in tal senso è stata inviata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e al governatore Lombardo Attilio Fontana. I genitori, fra l’altro, sottolineano che «c’è un grave pericolo di lesione dei diritti fondamentali dei ragazzi» e che l’importanza della didattica in presenza è stata ribadita anche dal Cts, il Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute.
Viene anche osservato che la scuola rappresenta un luogo sicuro per gli studenti e per il loro futuro sotto diversi profili. Inoltre, i genitori hanno anche ricordato che la motivazione della didattica a distanza (dad) nella zona rossa è stata dichiarata illegittima dai Tar della Lombardia e dell’Emilia Romagna.