I lavoratori dello sport sono tornati in piazza a Milano per chiedere che palestre e piscine possano riaprire come bar e ristoranti. Oltre a questo invitano il nuovo governo anche a velocizzare la riforma dello sport per regolarizzare la posizione di migliaia di lavoratori sportivi che al momento non dispongono di alcuna tutela.
La manifestazione. I rappresentanti dello sport si sono dati appuntamento questa mattina in Corso Monforte a Milano, mandando una delegazione a colloquio con il prefetto per avere certezze e rassicurazioni sul proprio futuro.
«Solo in Lombardia parliamo di 150mila lavoratori, di cui solo il 15% hanno un contratto di lavoro – spiegano Mario Santini, della Nidil Cgil, e Francesco Aufieri, della SLC Milano -. Il fatto che il Governo non abbia dato ad alcun ministro la delega per lo Sport, né ad alcun sottosegretario, non ci fa bene sperare per il futuro. Servono ristori e bonus per la nostra categoria, altrimenti si va verso il fallimento. Un’altra partita importante è quella della riforma dello Sport, che permetterebbe di riconoscere come figure professionali, e quindi con relativo contratto di categoria, gli operatori di palestre e piscine. È una riforma che è sul tavolo da tempo e che doveva già essere stata approvata. Speriamo sia la volta buona».