«Sono nervoso», avvocato preso a pugni dal suo assistito. Protagonista dell’imprevedibile caos che si è scatenato giovedì mattina in tribunale a Milano è stato un giovane di 22 anni, cittadino marocchino con un passato incidentato, che ha avuto l’ardire di aggredire proprio l’avvocato assegnatogli per la sua difesa e per cercare di evitare al giovane il carcere.
Avvocato preso a pugni: tutto ha inizio la sera precedente
Per il giovane che ha preso a pugni l’avvocato tutto è iniziato la sera precedente, quando il 22enne è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di danneggiamento, in quanto aveva distrutto ben dieci auto nelle vie di Milano. A quanto pare, tutto è scaturito da una discussione avvenuta tra il giovane e un altro uomo che faceva la fila per la mensa della Fondazione Fratelli di San Francesco. Infuriato, il 22enne si è allontanato dal luogo, ma poco dopo ha deciso di sfogare la sua furia distruggendo i parabrezza delle automobili parcheggiate nelle vicinanze, armato di una pietra come fosse un temerario guerriero.

I carabinieri, tempestivamente allertati da un coraggioso testimone che ha fornito loro la posizione esatta del ragazzo, sono riusciti a bloccarlo a bordo del tram 15 diretto verso il centro città. Dopo una notte passata nella camera di sicurezza della caserma Montebello, il ragazzo è stato accompagnato in tribunale per il processo direttissimo il mattino successivo. Come da protocollo, è stato immediatamente collocato in una cella all’interno dell’aula.
Avvocato preso a pugni: l’imputato si scusa «Sono nervoso»
Prima che l’udienza potesse iniziare, il giovane avvocato – designato d’ufficio – si è avvicinato all’imputato per parlare con lui e concordare le strategie di difesa. Tuttavia, il 22enne ha improvvisamente iniziato ad urlare invettive contro il professionista, esplodendo in un accesso di rabbia incontrollabile che lo ha portato a colpire il povero avvocato al volto con il braccio teso tra le sbarre. Il giovane si è scusato con un semplice: «Sono nervoso».
L’avvocato preso a pugni, sopraffatto dalle circostanze, ha prontamente rinunciato al suo incarico, lasciando il posto a un altro collega d’ufficio. Quest’ultimo ha provveduto a denunciare immediatamente l’aggressione che aveva avuto luogo davanti ai suoi stessi occhi. Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto del 22enne, ha deciso di disporre la sua custodia cautelare in carcere.