Sono diventati due gli evasi dal carcere minorile Cesare Beccaria ancora a piede libero. Un altro dei ragazzi scappati il giorno di Natale si è infatti costituito. Si tratta del quinto, dopo i due subito catturati e gli altri riconsegnati alla giustizia nei giorni seguenti. Un segnale importante, anche dopo le parole dello storico cappellano Don Gino Rigoldi.
Beccaria, il quinto evaso
Il ragazzo di 19 anni, nella serata di mercoledì 28 dicembre si è presentato in questura, in via Fatebenefratelli. Un gesto importante anche se ovviamente non gli permetterà di evitare il processo in direttissima, come stabilito dall’autorità giudiziaria in caso di evasione. In totale, al momento, sono cinque i ragazzi tornati al Beccaria dopo l’evasione. Due di loro, infatti, erano stati presi poco dopo la fuga, un terzo si era costituito su consiglio della sorella e il quarto è stato fermato martedì a Sesto San Giovanni (Milano) dai carabinieri.
Beccaria, l’evasione
Secondo quanto ricostruito, gli “ospiti” del Beccaria nel primo pomeriggio avrebbero scavalcato il muro di cinta dopo essere riusciti ad aprirsi un varco nella recinzione. L’agente che li sorvegliata è stato distratto ma decisivi sono stati i lavori in corso, con il cantiere che è stato sfruttato, come pianificavano da tempo.
Beccaria, l’incendio
Sempre nella giornata di Natale, intorno alle 22, alcuni detenuti hanno appiccato il fuoco in diverse celle e corridoi in segno di protesta. Una densa coltre di fumo nero si è alzata e i vigili del fuoco del comando provinciale di Milano, intervenuti con 5 mezzi, sono riusciti a fatica a domare le fiammte. Quattro gli agenti di Polizia penitenziaria alla fine sono stati portati in ospedale dopo essere rimasti intossicati.
