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28. 04. 2024 01:10

Davide Boni si candida con Letizia Moratti: «Ci credo, non è di destra né di sinistra». L’annuncio e il programma

L'ex presidente del Consiglio della Lombardia ha scelto di scendere in campo

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La corsa alle prossime elezioni regionali entra nel vivo e anche Davide Boni è pronto a scendere in campo. L’ex presidente del Consiglio della Lombardia in particolare ha scelto di schierarsi con Letizia Moratti, l’ex assessore lombardo ed ex segretario provinciale della Lega nord a Milano che ha annunciato la sua candidatura con il terzo polo.

Davide Boni, le parole

«Ho deciso di candidarmi a Milano, nella lista civica di Letizia Moratti – si legge in un post pubblicato su Facebook -. Ho deciso di provarci, perché non ho più ‘casa’ (politica) ma gli ideali – quelli che molti di voi che mi leggono e conoscono – mi sono rimasti, sono parte di me e la mia storia parla da sé».

Davide Boni
Davide Boni

Davide Boni e Letizia Moratti

«Perché appoggio Letizia Moratti? Perché è una lista civica, non un partito, perché non è di destra né di sinistra, ma per la Lombardia. Non corro contro nessuno, ma per l’ideale, per il cambiamento in senso federale, passando per l’autonomia, arrivando alle macroregioni di miglio, che non si è mai spento, perché intendo riportarlo all’interno di un gruppo, con un candidato presidente che mi ha ascoltato e ha inserito senza perplessità nel suo programma ciò che più mi (ci) rappresenta».

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Davide Boni da Pontida

«Può piacere o no, non è un problema, io ci credo, come quando ho creduto sul Po, a Pontida, a Venezia, al referendum sull’autonomia, alla responsabilità dal basso. Cosa mi piace di Letizia Moratti? Il suo pragmatismo, tipico della nostra terra, la Lombardia, il suo mettersi in gioco, contro tutti e contro tutto, il prestare le sue abilità imprenditoriali al servizio comune, le sue capacità di portare a casa il risultato. Io voglio essere la bandiera di quell’ideale, ciò che sono e sono sempre stato, quello di prima, quello che non ha cambiato idea; come mi dice qualcuno sono ‘quella roba lì’. Senza acredine, solo per fare».

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