Un presunto rapinatore seriale di farmacie di Milano è stato posto in stato di fermo dopo indagini eseguite dalla polizia di Stato. Lo ha reso noto la questura. L’uomo, un 47enne, è indiziato «per il reato di rapina aggravata in quanto ritenuto responsabile di 11 rapine consumate e di 2 tentate ai danni di farmacie presenti sul territorio milanese, con un bottino complessivo di circa euro 10 mila euro», la prima delle quali sarebbe avvenuta, secondo le accuse, appena un giorno dopo una sua recente scarcerazione.
Visualizza questo post su Instagram
Farmacie di Milano prese d’assalto
Secondo quanto riferito dalla Polizia «negli ultimi venti giorni sono state commesse 13 rapine ai danni di farmacie da parte di un uomo, descritto come un quarantenne alto circa 170cm, dalla carnagione scura, verosimilmente armato di coltello che entrava all’interno dei negozi con il viso coperto: si recava alla cassa e, dopo aver minacciato i dipendenti, prelevava l’incasso prima di allontanarsi a piedi. Durante alcune rapine, l’uomo metteva le mani in tasca facendo credere alle vittime di essere armato».
Farmacie di Milano rapinate, i fatti
I fatti contestati, analizzati in un periodo compreso tra il 28 gennaio 2023 ed il 15 febbraio 2023, hanno permesso agli investigatori dell’Ufficio Statistiche e analisi criminale della Divisione anticrimine di individuare un soggetto con caratteristiche ed elementi ritenute comuni a tutti gli episodi. La prima rapina, secondo le accuse, sarebbe stata consumata appena un giorno dopo una sua recente scarcerazione, avvenuta il 27 gennaio scorso. L’uomo è stato rintracciato e bloccato dalla Squadra Mobile.
La droga dietro ai colpi alle farmacie di Milano
L’uomo sarebbe stato spinto a rapinare le farmacie da un irrefrenabile bisogno di droga. Secondo le accuse avrebbe messo a segno una rapina ai danni della stessa rivendita anche due volte nello stesso giorno, alla mattina e poi alla sera. Delle 13 rapine contestate, infatti due sarebbero infatti avvenute all’interno della stessa farmacia in corso Buenos Aires, il 2 febbraio scorso, alle 10.50 e poi alle 21.40. La stessa attività sarebbe stata presa di mira sempre dall’uomo anche in passato, nel 2013, prima cioè che venisse incarcerato.