Sabato di proteste in centro. Domani dalle 15.00 in piazza Tricolore si terrà la manifestazione per la chiusura di tutti i Centri di Permanenza per il Rimpatrio. A indire la giornata di mobilitazione è Mai più Lager – No ai CPR, che insieme all’associazione Naga monitora e denuncia le condizioni riprovevoli del centro di Via Corelli sin dalla sua riapertura nel 2018.
CPR, c’è un caso Milano?
La rete milanese chiama a mobilitarsi contro ogni CPR in ogni territorio, perché – spiegano – «non esiste un caso Milano». «Quanto è noto di via Corelli è infatti riscontrabile in tutti gli altri CPR d’Italia, dove la situazione potrebbe essere anche peggiore data l’impossibilità da parte delle persone trattenute di condividere foto e video, nonché dalla scarsa attenzione a cui sono sottoposti».
E ancora: «Il CPR di Milano è però emblematico della violenza e ingiustizia strutturale della detenzione amministrativa. Una violenza che non è possibile “umanizzare” tramite riforme e cambi di gestione, perché connaturata al doppio binario razzializzante e discriminante della detenzione amministrativa, che nega i principi fondamentali alla base di qualsiasi ordinamento liberal democratico, in primis l’uguaglianza di fronte alla legge».
CPR, il caso di via Corelli
«Le violenze e le condizioni di vita indegne – spiegano ancora i promotori – non sono un problema di mala gestione. A dimostrazione di ciò anche il fatto che, pur sotto il “commissariamento”, nel CPR di via Corelli si continuano a consumare gravi violazioni dei diritti umani e di svariate leggi nazionali. «Un lager, anche se commissariato, resta pur sempre un lager» – ribadisce la realtà milanese, che nel comunicato con cui chiama alla mobilitazione sottolinea che la lotta deve contrastare anche l’apertura di nuove strutture. Per adesioni di realtà collettive noaicpr@gmail.com.