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26. 04. 2024 01:32

Le migliori città in cui vivere? Milano è in coda alla classifica

Pesa il costo della vita troppo alto se equiparato agli stipendi medi, considerati troppo bassi e con scarse prospettive di carriera

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Milano è in coda alla classifica delle migliori città in cui vivere se si decide di espatriare. La graduatoria stilata da InterNations, la più grande comunità di espatriati al mondo con oltre 4,5 milioni di membri, si basa su un sondaggio rivolto a 11.970 persone che rappresentano 177 nazionalità e vivono in 181 Paesi o territori diversi. Per rientrare nella classifica è necessario che vi siano almeno 50 partecipanti al sondaggio per ogni destinazione.

Migliori città in cui vivere: vince Valencia

La classifica delle migliori città in cui vivere raccoglie in tutto 50 destinazioni e Milano occupa il 44esimo posto, dietro anche a Roma che si piazza 41esima. L’Expat City Ranking 2022 vede in testa la città spagnola di Valencia, seguita da Dubai, Città del Messico, Lisbona, Madrid, Bangkok, Basilea, Melbourne, Abu Dhabi e infine Singapore a chiudere la top 10.

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I parametri considerati

Sono 56 gli aspetti legati alla soddisfazione di vivere in un Paese diverso dal proprio che vengono presi in considerazione per l’indagine e stilare la classifica delle migliori città in cui vivere. Cinque le macro categorie: qualità della vita, facilità di ambientamento, lavorare all’estero, finanza personale ed Expat Essentials.

Migliori città in cui vivere, male anche Parigi

Milano si piazza tra le ultime dieci città migliori in cui vivere se si sceglie di espatriare, davanti soltanto ad Amburgo, Hong Kong, Istanbul, Parigi, Francoforte sul Meno e Johannesburg, 50esima e ultima classificata. Parigi in particolare, è tra le meno gradite per il costo della vita troppo alto, gli alloggi troppo cari, la scarsa accoglienza da parte dei parigini e la poca sicurezza percepita.

Perché Milano non è al top

A penalizzare Milano, secondo quanto rivelato dall’indagine, sarebbe la troppa burocrazia e un’incomprensibile cultura aziendale. Il capoluogo lombardo inoltre si rivela troppo poco attento alla qualità dell’aria e perde molti punti anche per il trasporto privato. Ovviamente pesa anche il costo della vita troppo alto se equiparato agli stipendi medi, considerati troppo bassi e con scarse prospettive di carriera.

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