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Milano
10. 05. 2024 03:02

Mobilità a Milano, due report inchiodano la città: possiamo essere più gentili?

Milano è la seconda città italiana dove la mobilità risulta più “maleducata” per i cittadini, solo Roma riesce a far peggio

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Muoversi in una grande città non è mai facile, ma in alcune lo è ancor di più: monopattini a zig zag in contromano, e-bike che attraversano col rosso, shared-car sulle piste ciclabili sono solo alcuni dei comportamenti che, uniti ai più noti pericoli del traffico privato, mettono a rischio vita e benessere dei cittadini. I numeri dell’ultimo report Aci parlano chiaro sulla mobilità a Milano: nel 2021 oltre 7 incidenti su 10 avvengono nei centri abitati e, secondo gli ultimi dati Istat, le zone più colpite sono proprio le grandi metropoli.

E se dici metropoli, dici Milano: il capoluogo lombardo si piazza in seconda posizione – solo dietro Roma – tra i grandi centri italiani con poco più di 7mila incidenti. Ed esaminando i mezzi coinvolti nei sinistri mortali, si scopre che circa un terzo dei decessi totali coinvolgono pedoni o biciclette.

Argento poco onorevole. A bocciare Milano anche l’indagine condotta da Authoriality per Dentsu Creative – agenzia creativa internazionale – su circa 1.200 italiani di età compresa tra i 20 e i 50 anni, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate. Dall’indagine emergono le città italiane dove la mobilità risulta più “maleducata” secondo i cittadini: Milano si aggiudica un poco onorevole secondo posto col 59%, dietro Roma (61%) e davanti a Napoli (55%), Torino (52%) e Bari (47%). Quali sono gli atteggiamenti più detestati e ritenuti pericolosi da chi si muove in città?

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Per gli uomini vedere auto o mezzi condivisi parcheggiati su marciapiedi e strisce pedonali (34%), oppure imbattersi in persone in monopattino che circolano a zig zag in mezzo alla carreggiata (29%), così come i ciclisti al di fuori delle corsie loro dedicate, magari affiancati l’uno all’altro (26%). E ancora coloro che non lasciano il posto ad anziani o signore sui mezzi pubblici (23%), oltre a chi abbandona shared-car e shared-scooter sporchi o in condizioni tali da non essere utilizzabili dal fruitore successivo (19%).

E i comportamenti che fanno imbestialire le donne? Salire sui mezzi pubblici senza dare la precedenza a chi deve uscire (43%), abbandonare i mezzi smart condivisi al di fuori della città (35%), attraversare la carreggiata dove non è possibile anche in bicicletta o in monopattino (28%), la velocità eccessiva con cui si circola nelle aree pedonali (17%) e infine la maleducazione dei conducenti, sia di veicoli pubblici sia privati, che raramente lasciano attraversare i pedoni sulle strisce pedonali (12%).

Mobilità a Milano, intervista a Gabriel Meghnagi (Rete vie di Confcommercio): La gente fa come vuole: siamo all’anarchia»

di Giovanni Seu

Durante l’intervista scruta la finestra e cita un paio di episodi accaduti sotto casa in spregio al codice della strada. Basta questo per capire cosa pensa del comportamento dei milanesi Gabriel Meghnagi, presidente della Rete associativa vie di Confcommercio.

Perché non è sorpreso dal report dell’Aci?
«Perché purtroppo la verità è quella che descrive, lo dico anche per esperienza personale».

Cosa le è successo?
«Durante l’ultima campagna elettorale ho rischiato d’essere investito».

Gli automobilisti non rispettano le regole?
«Non le rispettano neanche i pedoni che passano con il rosso, coloro che vanno sui monopattini e in bicicletta».

Mancanza di senso civico?
«Ho l’impressione che dopo la pandemia si sia diffusa una sorta di anarchia, una liberazione dalle regole, ognuno è portato a dire: io faccio quello che voglio».

È un comportamento che riscontra solo nei giovani?
«I giovani si distinguono alla guida di biciclette o monopattini, per il resto non ci sono molte differenze».

È un fenomeno che si manifesta anche sui bus?
«Certo, la maleducazione è ovunque, cedere il posto ad una persona anziana o a una donna incinta dovrebbe essere un gesto normale ma non capita spesso».

Alcuni fenomeni, come le auto in doppia fila, possono essere causati dalla carenza della sosta?
«Certo, magari capita di doversi fermare per pochi minuti e non si trova parcheggio per cui si lascia in doppia fila».

Perché la polizia non riesce a fare ordine?
«Non è facile ma ho anche l’impressione che non si voglia davvero fare qualcosa».

L’Aci ha preparato un decalogo dei comportamenti virtuosi: può servire?
«Sarebbe bello che tutti lo seguissero, l’importante è trasmettere ai figli questi valori».

Su cosa bisogna agire per prima cosa?
«Bisogna fare capire alla gente che non tutto è permesso e decidersi a sanzionare tutto coloro che si ostinano a pensare e a comportarsi contro le regole».

Mobilità a Milano, intervista a Federico Del Prete (referente mobilità Legambiente): «Civili sui bus, fuori controllo sulle strade»

di Giovanni Seu

La maleducazione esiste, ma è imputabile agli automobilisti. È preciso il ragionamento di Federico Del Prete, referente per la mobilità di Legambiente, che accetta a metà il report di Aci e punta il dito contro la massa di auto che ritiene il problema più grave della mobilità cittadina.

Reputa che sui mezzi pubblici il comportamento dei milanesi sia apprezzabile?
«Sono un utente e non mi sembra che la situazione sia come quella descritta da Aci. A parte episodi negativi di aggressività io noto molta partecipazione».

Come la spiega?
«Il comportamento civile si deve al ruolo che il trasporto pubblico locale svolge in città, Milano vanta una rete invidiabile».

In strada che succede?
«Devo dire che le cose vanno diversamente, gli automobilisti si sentono come i leoni da tastiera: credono di essere autorizzati a essere sopra le righe in quanto protetti dall’abitacolo».

Con quali conseguenze?
«Quelle che si vedono tutti i giorni, non si rispettano le zone 30, si occupano gli spazi sui marciapiedi».

Solo cattiva educazione?
«No, il problema è l’eccessiva motorizzazione, ci sono troppe auto in giro».

Anche monopattini e biciclette provocano incidenti.
«A me risulta che sono monopattini e scooter a riportare incidenti».

Però negli ultimi tempi sono aumentati i passanti investiti dai monopattini.
«È vero, ma francamente i monopattini non mi sembrano il problema della viabilità a Milano».

Le colpe sono solo degli automobilisti?
«Non possiamo pensare che i monopattini o le altre categorie deboli siano il problema quando ci troviamo con gli automobilisti che si sentono i padroni delle strade».

Rimedi?
«La patente limitata: ogni tot c’è il richiamo e si verificano le competenze».

Sta dicendo che si dovrebbe ripetere in continuazione l’esame di guida?
«In altri Paesi dopo un certo periodo si fa la verifica delle competenze, credo che sia importante che i guidatori si aggiornino sulle novità che riguardano la circolazione».

Mobilità a Milano, monopattini sempre sotto accusa: 1.700 sequestrati in soli cinque mesi

Parlare di mobilità a Milano di questi tempi significa parlare anche di monopattini. E su questo versante il tema maleducazione è più attuale che mai, soprattutto se si parla di “sosta selvaggia”: sono stati oltre 1.700 quelli sequestrati in appena 5 mesi perché parcheggiati in modo non corretto, con picchi di 28 sequestri in una singola giornata. Numeri raddoppiati rispetto al 2021.

Nel periodo che va da novembre 2021 a marzo 2022, la Polizia Locale ha posto sotto sequestro ben 1.709 monopattini elettrici di proprietà delle società di sharing operanti in città, con una media di quasi 12 sequestri al giorno. Il problema si registra maggiormente nella zona del centro storico, ma anche nell’area compresa tra Porta Garibaldi e San Marco. Stilando la top five delle vie della città dove si si sono registrati più interventi, via della Moscova con 103 sequestri si piazza in testa alla classifica, seguita da via Fatebenefratelli (61), piazza Fontana (53), corso Venezia (51) e Foro Buonaparte (41).

Mobilità a Milano, 10 tips: il galateo della gentle mobility

1
Mettersi alla guida in condizioni psicofisiche ottimali: serenità e tranquillità sono indispensabili per salire alla guida di un mezzo

2
Avere conoscenza e senso di responsabilità: quando si guida qualsiasi mezzo, occorre essere consapevoli di ciò che si fa, agendo nel pieno rispetto degli altri guidatori o pedoni

3
Guidare il proprio mezzo con attenzione e prudenza: conoscere e rispettare le regole del codice stradale è fondamentale per muoversi per strada in sicurezza

4
Preferire mezzi sostenibili: quando si viaggia, è possibile fare scelte rispettose dell’ambiente, come preferire viaggiare sui mezzi pubblici o scegliere di muoversi a piedi o in bicicletta, contribuendo così ad abbassare le emissioni nocive nell’aria

5
Parcheggiare solo negli spazi consentiti: non lasciare mai il proprio mezzo nelle aree non consentite; oltre a violare il codice della strada, è possibile che si intralci il cammino degli altri

6
Evitare di transitare con il proprio mezzo dove non è consentito: evitare di pedalare in bicicletta sul marciapiede o passare con la macchina nelle aree pedonali; oltre a rischiare sanzioni, si può incorrere in incidenti con altri pedoni o guidatori

7
Segnalare spostamenti o cambi di corsia: la strada non è di nostra proprietà; occorre sempre segnalare agli altri quando si decide di cambiare direzione

8
Dare la precedenza sui mezzi pubblici: se si viaggia sui mezzi, garantire sempre la seduta alle fasce d’età più deboli come anziani, donne incinte e bambini

9
Lasciare il mezzo in condivisione in un’area che non ostacoli la viabilità: quando si abbandona un mezzo di sharing, occorre lasciarlo in un luogo che non intralci la viabilità e che sia facilmente reperibile da un altro utente

10
Non sporcare e non fumare se si viaggia in compagnia: sui mezzi pubblici, come in auto, quando si viaggia con altri occorre fare attenzione agli spazi condivisi e non recare fastidio agli altri con le proprie azioni

Mobilità a Milano, i giovani per un nuovo spazio urbano: 150 studenti milanesi e i loro progetti

Come educare i cittadini al rispetto per gli altri su strade e mezzi pubblici e ridurre notevolmente il numero di incidenti in città? Secondo gli esperti, sono necessarie iniziative mirate ed efficaci per promuovere la cosiddetta gentle mobility, la possibilità di muoversi all’interno della propria città in una condizione di maggiore sicurezza e serenità.

A Milano, Dentsu Creative ha ideato il contest Dentsu Creative Comes to Town per gli studenti delle scuole di comunicazione e dei master nelle discipline dell’advertising di tutta Italia, promosso in collaborazione con Accademia di Comunicazione, IED Milano, NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, POLI.design, ALMED – Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano e il magazine online Perimetro.

Oltre 150 studenti sono scesi in campo con l’obiettivo d’ideare e realizzare una campagna di comunicazione dedicata alla promozione della mobilità gentile e dello spazio urbano in quanto luogo d’inclusione e rispetto. I tre progetti vincitori sono rimasti visibili on air dal 25 novembre al 4 dicembre all’interno dei circuiti digitali degli aeroporti di Milano Malpensa e Linate. Altri dieci lavori, invece, hanno ottenuto una menzione di merito e la sera del 24 novembre sono stati proiettati sui maxi billboard di piazza San Babila.

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