Dopo i licei milanesi anche l’Università Statale è stata occupata alla fine di un pomeriggio di incontri in attesa dell’8 marzo organizzati dai ragazzi dell’”Assemblea universitaria Rebelot” nella sede di via Festa del Perdono. Erano circa in 200 gli studenti che hanno scelto di restare all’interno l’ateneo con l’idea di passare lì la notte.
Università Statale occupata, gli studenti: «Ci siamo ripres* gli spazi»
«Ci siamo ripres* gli spazi universitari, per sottrarli alla solita formazione nozionistica e coloniale che caratterizza questo Ateneo – spiegano – Non potevamo più accettare di lasciar fare, di permettere che ancora una volta che il sapere universitario fosse usato come metodo riproduttivo di una società ingiusta e disfunzionale, dove l* student* svolgono unicamente il ruolo di parti da adattare alla catena di montaggio».
Università Statale occupata, gli studenti: «Ci opponiamo a una società che sfrutta e devasta corpi e territori»
Poi proseguono: «Ci vogliamo opporre ad una società che sfrutta e devasta corpi e territori, dentro e fuori le università. In un Paese dove circa ogni due giorni avviene un femminicidio, dove istituzioni e forze dell’ordine si rendono complici delle violenze patriarcali denigrando le survivor e reprimendo le voci di chi esprime dissenso, abbiamo scelto di fermare la trasmissione di un sapere acritico e giustificazionista».
Università Statale occupata, gli studenti: «Ci uniamo a Non una di meno e a chi si oppone alla violenza»
E, dall’Università Statale si dicono pronti a raggiungere il corteo organizzato per l’8 marzo, giorno della festa della donna: «Ci uniamo con gioia a Non una di meno – concludono – a tutte le persone che si oppongono alla violenza di genere e che invaderanno le strade delle proprie città in occasione dello sciopero produttivo e riproduttivo dell’8 marzo. Per questi e altri motivi invitiamo la comunità universitaria a raggiungere insieme il corteo cittadino con lo spezzone universitario in partenza alle 17 da via Festa del Perdono».
