Neanche il tempo di archiviare il carnevale (o meglio, i carnevali, ambrosiano e romano) che a Milano e in particolare al parco Sempione è di nuovo tempo di giostre. Nel giorno dell’inaugurazione, fissata per martedì 7 marzo 2023 (dalle 15 alle 19), il Luna Park Meneghino metterà inoltre a disposizione dei bambini più di 3.000 biglietti gratuiti, distribuiti attraverso genitori, oratori e associazioni.
Parco Sempione, giostre gratis
Gli organizzatori hanno voluto fare un bel regalo ai bambini e ragazzini, dalle scuole materne fino alle scuole medie, che potranno divertirsi gratuitamente sulle giostre fino alla chiusura della festa, prevista per le 19. L’intento è quello di ringraziare il quartiere per l’ospitalità ma anche, come dichiarato «mostrare che la tutela ambientale e sociale del Parco Sempione e del tradizionale divertimento dei milanesi possono coesistere».
Parco Sempione, il futuro del luna park
In pentola bolle qualcosa di ancora più grosso: per l’occasione infatti sarà presente anche un banchetto per firmare una petizione rivolta al sindaco di Milano per mantenere il luna park al parco Sempione. Un progetto che permetterebbe di tenere aperte le giostre tutto l’anno, per la gioia di grandi e piccini.
Luna park al parco Sempione, il periodo Covid
Lo scorso anno i lavoratori del luna Park al parco Sempione avevano protestato davanti Palazzo Marino, chiedendo al sindaco Beppe Sala di «rendersi conto che 300 addetti sono sul lastrico dopo due anni di pandemia». I giostrai avevano puntato i piedi contro numerosi no e le numerose chiusure mostrate dai politici comunali.
Il portavoce di questa categoria di addetti, il signor Amedeo Zanetti, un anno fa, aveva avanzato una richiesta: «Già si tratterebbe ormai di poche settimane, ci diano l’ok per l’ultima volta e ragioniamo su un’alternativa seria dal 2023».
Sul piatto, nel 2021, dopo gli annullamenti degli eventi precedenti a causa del Covid, vi era anche la possibilità di spostare l’evento in 4 o 5 location diverse, per evitare il sovraffollamento al parco Sempione. I lavoratori però si erano opposti sostenendo che la loro forza era proprio quella di «presentare le attrazioni in un unico luogo».
