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21. 05. 2024 06:11

Piazzale Baiamonti, non solo il glicine: preoccupazione per interventi sulle mura spagnole

La costruzione del Museo della Resistenza in piazzale Baiamonti continua a far discutere

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La costruzione del Museo della Resistenza in piazzale Baiamonti continua a far discutere. Il Comitato Baiamonti Verde, oltre a difendere strenuamente le piante e in particolare l’ormai famoso glicine, ha presentato alla Soprintendenza di Milano una lettera in cui segnala che «da progetto esecutivo si rilevano pesanti interventi strutturali sulle mura spagnole in funzione della realizzazione del futuro gemello e speculare dell’edificio della Fondazione Feltrinelli».

Piazzale Baiamonti, i lavori

Il comitato a sostegno della richiesta di chiarimenti nella lettera ha indicato esattamente quali interventi suscitano preoccupazione per l’integrità di alcune parti: il tranciamento del contrafforto US17 con plinto in calcestruzzo armato di considerevoli dimensioni su cui appoggia lo spigolo Est del futuro edificio; gli scavi e la realizzazione dei casseri di getto (getti di calcestruzzo) comprometteranno seriamente le murature esistenti ben oltre il perimetro del plinto stesso; la scarnificazione di parti retrostanti il baluardo principale del bastione (US11) e di due contrafforti (US13 e US15) con gettate rilevanti di calcestruzzo in aderenza alle murature.

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Piazzale Baiamonti, le mura spagnole

«La colonna di supporto dello spigolo dell’edificio poggia sul plinto strutturale che, al posto di valorizzare il potenziale inclusivo della radice storica del contrafforto US17 quale “tema portante”, ne compromette irrimediabilmente l’esistenza, e  nasconde completamente l’interazione tra il nuovo e la pre-esistenza storica/archeologica», ha fatto anche notare il Comitato.

Piazzale Baiamonti, il Comitato

«Il Comitato Baiamonti Verde Comune sta analizzando in dettaglio tutti gli aspetti legati alla futura “piramidina” che si vuole a tutti i costi realizzare su un’area verde, in apparenza tranquillamente sacrificabile, ma che invece nel suo piccolo è un Bene Comune anche dal punto di vista storico artistico, aggiungendo ulteriori motivi di tutela dell’area e quindi di ripensamento dell’intero progetto», termina la nota.

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