L’Associazione Commercianti Porta Venezia Milano Rainbow District ha deciso di alzare la voce. Alla luce dei fatti e dei più recenti episodi di violenza avvenuti nel quartiere, è stata segnalata nuovamente la complessa e pericolosa situazione che in questi ultimi anni si è creata attorno al quadrilatero del Lazzaretto, compreso tra viale Vittorio Veneto, corso Buenos Aires, viale Tunisia e via Lazzaretto e inviata una lettera di estrema urgenza al Comune, alla Prefettura e alla Questura di Milano.
Associazione Commercianti Porta Venezia, la lettera
L’Associazione Commercianti Milano Porta Venezia Rainbow District ha attivato, con i suoi
aderenti, una serie di azioni e di buone pratiche volte a mitigare e allontanare il fenomeno
della “mala movida” condividendo un codice etico di condotta, una auto-regolamentazione che persegue la legalità, decoro, pulizia, sicurezza e rispetto contrastando malcostume e
violazioni. Attraverso la sua cordata di operatori economici, raccoglie inoltre segnalazioni,
suggerimenti e criticità instaurando un dialogo costruttivo e costante con le istituzioni, le
associazioni di categoria e gli abitanti dell’area.
Associazione Commercianti Porta Venezia, le regole
Purtroppo numerosi esercizi commerciali, benché a conoscenza di queste auto-disposizioni
oltre che dei regolamenti e delle ordinanze comunali, ignorano volutamente le regole e il
buonsenso, cagionando numerosi disagi e alimentando fenomeni di degrado urbano. A più
riprese l’Associazione ha dunque segnalato agli organi competenti l’elenco delle suddette
imprese, invocando controlli severi e tempestivi, senza ottenere ad oggi riscontri concreti.
Associazione Commercianti Porta Venezia, dichiarazioni
Il presidente Paolo Sassi ha così commentato: «A questo proposito, crediamo sia utile insistere nel rimarcare come nella zona operino, senza ostacolo, minimarket e piccole rivendite che, di fatto, somministrano alcolici direttamente in vetro, senza rispettare orari e modalità di somministrazione e smaltimento. Abbiamo più volte evidenziato come queste attività, che posseggono autorizzazioni completamente differenti dai locali di somministrazione, siano i principali fornitori per gruppi di avventori che occupano androni e zone di passaggio fino a ben oltre i nostri orari di chiusura, lasciando conseguente sporcizia e degrado che spesso vengono imputati, generalizzando, alla sola presenza dei locali».
«Ad oggi riteniamo che l’unica soluzione attuabile nel breve periodo, che consenta il miglioramento della situazione corrente, sia l’introduzione da parte del Comune di Milano di un’ordinanza, anche contingibile e urgente, che imponga la chiusura di tutti i locali alle ore 02:00 am., combinata a controlli sulla sua effettiva attuazione come anche rispetto alle disposizioni già esistenti»..