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17. 05. 2024 10:49

Primo Maggio di… lotta? Il programma di eventi a Milano

Al mattino tradizionale corteo dei sindacati confederali, al pomeriggio la manifestazione degli autonomi

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Cortei in vista per la giornata di lunedì Primo maggio, festa dedicata ai lavoratori. Al mattino, come di consueto, per le strade del centro di Milano ci sarà spazio per la manifestazione dei sindacati confederali che sfileranno da Porta Venezia a piazza Duomo, mentre l’attenzione a livello anche di sicurezza è rivolta al pomeriggio quando, dalle 15.00, gli autonomi riuniti sotto la Confederazione Unitaria di Base daranno vita al corteo che partirà da piazza XXIV Maggio per lambire diverse strade del centro.

Il Primo Maggio a Milano

“Le condizioni di vita e di lavoro peggiorano giorno dopo giorno da trent’anni: lavoratori, pensionati e ceti popolari sono stati le vittime delle politiche liberiste del padronato e dei governi che hanno impoverito le masse e arricchito i soliti noti”, scrivono dalla CUB nel volantino di convocazione della manifestazione.

I salari attuali sono più bassi di quelli del 1990, la pensione viene erogata sempre più tardi ed è sempre più bassa, i lavori sono sempre più poveri e malpagati, l’occupazione non cresce e le ore lavorate sono inferiori a quelle del 2007. Negli ultimi due anni a tali politiche si sono aggiunte la pandemia, la guerra e l’aggravarsi della crisi climatica ed ambientale che hanno dato nuova spinta alla speculazione, creato nuovi muri, aumentato il costo delle materie prime, energia e beni alimentari; di conseguenza si è scatenata una ulteriore rapina sui già miseri salari con l’inflazione al 12/15%, facendo sparire la tredicesima e buona parte di un’altra mensilità”.

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E ancora: “Il nuovo governo lascia le aziende libere di fare ciò che vogliono, ferma i salari e poi concede condoni, meno tasse ai ricchi, aumenta la precarietà ed elimina il reddito di cittadinanza”. Infine: “Milano rappresenta la punta più avanzata di un sistema di sfruttamento diffuso, dove dietro agli eventi, alle vetrine sfavillanti, al lusso di facciata e al consumismo più sfrenato, si nasconde un sistema di precarietà diffusa che vuole negare ai lavoratori e agli strati popolari i fondamentali diritti vitali, privatizzando e mercificando ogni bene comune e servizio pubblico”.

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