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20. 04. 2024 03:44

Scintille tra Sala e Fontana: dalle case Aler alla sicurezza si accende lo scontro politico

I recenti fatti di via Bolla sono solo la punta dell’iceberg di battibecchi mai così piccati come ora fra il sindaco Sala e il governatore Fontana

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I battibecchi Sala-Fontana, tra il primo inquilino di piazza Città di Lombardia e quello di Palazzo Marino, non sono certo una novità. Non basta neppure la comune appartenenza politica, come accadeva una ventina di anni fa tra Formigoni e Albertini, per placare la vis polemica. Se poi ci si mettono di mezzo le differenze politiche, come nel caso del progressista Sala e del leghista Fontana, allora non è difficile trovare temi su cui litigare.

Il punto è che si tratta delle due massime autorità politiche e amministrative lombarde che rivestono, di conseguenza, ruoli anche a livello nazionale: è naturale che si sviluppi una competizione fatta di battute più o meno piccate per la gioia dei cronisti – che hanno materia di cui scrivere – e delle rispettive parti politiche che di solito approfittano per prendere parte alla contesa arricchendola con un fiume di comunicati stampa.

Sala-Fontana, lo scontro

L’ultima è di questi giorni. Sala ha preso lo spunto dall’incendio delle case Aler di via Bolla per scrivere su Facebook: «Esistono due strade: o intervenire con risorse pubbliche o realizzare un progetto di rigenerazione urbana insieme a operatori privati. Per noi in questo caso l’importante è che vi sia un cambiamento radicale, sta ai proprietari delle case (Regione ed Aler, ndr) decidere quale sia la strategia migliore, noi come Comune daremo loro pieno supporto».

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E ancora: «Purtroppo va anche detto che la strada di rigenerare le case popolari a Milano con risorse pubbliche la Regione la sta sprecando. Il principale fondo messo a disposizione dallo Stato per le case popolari, cioè il bando “Sicuro, verde e sociale”, ha stanziato 252 milioni di euro per Regione Lombardia, che ha scelto dei parametri abbastanza bizzarri che hanno fatto sì che avremo case popolari nuove e riqualificate, ma nei comuni sul Garda e nel bresciano (chissà perché…)».

Sala fontana

Sala-Fontana, sicurezza e dintorni

Pronta la risposta di Fontana, sempre sui social: «Il sindaco, dopo una difesa a oltranza, per cercare di rispondere alle accuse riguardanti la sicurezza della città, va in affanno totale e decide di buttare la palla in tribuna. E lo fa, maldestramente, attaccando Regione Lombardia “colpevole” di sostenere anche Comuni differenti da Milano». Ma non finisce qui: «Il sindaco Sala è nervoso. Anzi, molto nervoso». La replica: «Non sono nervoso, sono combattivo per il bene di Milano. Mi prendo io la responsabilità di dare voce a ciò che è evidente da troppo tempo: la gestione Aler è fallimentare. Punto». Un tono che non è piaciuto al governatore, rapido a far ricorso al dialetto: «Come dicono a Milano… l’è ‘n poo tròpp comandina». Alla prossima puntata…

Sala-Fontana, nove giorni di versus

6 febbraio 2022
Dopo le violenze di piazza Duomo a Capodanno Fontana chiede «di richiamare dall’estero i militari per metterli in strada». Da qui la piccata riposta del sindaco: «Milano non è Gotham city, non ha problemi di sicurezza. C’erano più omicidi quando governava il centrodestra».

8 febbraio 2022
Scambio di battute fra il presidente della Regione e il sindaco catturato da LaPresse al termine della conferenza stampa di presentazione dell’accordo fra A2A e Politecnico. Il tema caldo è la gestione del PNRR. Per il governatore, «non si mette a terra un c….». E Sala: «Io sono preoccupato del fatto che è tutto Sud, Sud, Sud».

15 febbraio 2022
Scontro sulla gestione delle case popolari di Aler. «Ho sottolineato la gestione fallimentare delle case Aler. Non sono nervoso, sono combattivo per il bene di Milano», attacca Sala. A stretto giro, Fontana: «Confermo, il sindaco Sala è nervoso. Anzi, molto nervoso. Lo evidenziano i toni “perentori”. L’è ‘n poo tròpp comandina».

Sala-Fontana, lo scontro è anche sul PNRR. Scuole, strade, ospedali: fondi entro cinque anni

I tempi non sono lunghi anche se il termine è fissato per il 2026, quando si tratta di consegnare i lavori il rischio di finire oltre la deadline è sempre alto. Se poi si considera che in ballo ci sono opere, e i relativi finanziamenti, che potrebbero rilanciare settori importanti della città, si può dire che è il caso di lavorare da subito senza perdere tempo. E’ quello che Palazzo Marino sta facendo per assicurarsi che i fondi del PNRR, il piano nazionale di ripresa e resilienza, vengano utilizzati al meglio.

Si tratta delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per rilanciare l’economia dei paesi colpiti dalla pandemia: l’Italia ha ottenuto una fetta considerevole, ben 209 miliardi. Una parte di questi sono affidati agli enti locali, la Lombardia ha a disposizione oltre 4 miliardi. Difficile stabilire quanto saranno impegnati su Milano, come spiega il Presidente della Commissione consiliare “Fondi europei e PNRR” Carmine Pacente: «Il PNRR è un piano complesso sia per la mole di risorse in gioco che per la tempistica davvero serrata.

È difficile fare previsioni puntuali sulle risorse che arriveranno a Milano entro il 2026 e sugli interventi che saranno realizzati poiché una parte sono assegnazioni dirette ma una buona parte sono invece attribuite attraverso bandi competitivi. Credo che il consiglio possa davvero giocare un ruolo importante: attraverso un atto di indirizzo utile anche al sindaco e soprattutto con un monitoraggio costante di un piano che metterà a dura prova la capacità di tutte le pubbliche amministrazioni».

Gli interventi riguardano 4 macroaree: infrastrutture e mobilità sostenibile, rigenerazione urbana, rafforzamento della medicina territoriale, digitalizzazione delle città e della pubblica amministrazione. Per quanto riguarda le infrastrutture i progetti già finanziati riguardano il tram tra Niguarda e Cascina Gobba (50 milioni) e Bausan-Villapizzone (36 milioni), la fornitura di 14 tram bidirezionali a servizio della linea 7 (52 milioni) e 10 nuovi filobus (8,8 milioni) e la creazione di una sede riservata per la linea circolare 90-91 da piazza Zavattari a piazza Stuparich (9 milioni).

Importanti gli investimenti previsti per la sanità, sono previste 24 case di comunità e alcuni ospedali di comunità. Per la riqualificazione urbana c’è un progetto pilota finanziato con quasi 100 milioni per i quartieri periferici dove più marcato è il disagio socioeconomico. Gli interventi riguarderanno in particolare i quartieri di San Siro, Inganni, Cardellino, Val Vabona, Corva, Lorenteggio, Giambellino, Primaticcio, San Cristoforo, Lodovico il Moro, Martinelli. Già finanziato anche il piano di manutenzione straordinaria generale e riqualificazione energetica e impiantistica gli immobili Erp di via Rizzoli 13 45 73 87 e quello di protezione idraulica, valorizzazione ecologica e migliore fruizione fiume Lambro. Ci sono infine i fondi per le scuole e per la cultura: per la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura è assegnato un finanziamento di 101 milioni.

I progetti finanziati riguardano il tram tra Niguarda e Cascina Gobba (50 milioni) e Bausan-Villapizzone (36 milioni), la fornitura di 14 tram bidirezionali a servizio della linea 7 (52 milioni) e 10 nuovi filobus (8,8 milioni), e la creazione di una sede riservata per la linea circolare 90-91 da piazza Zavattari a piazza Stuparich (9 milioni).

Sono stanziati 100 milioni per interventi nei quartieri di San Siro, Inganni, Cardellino, Val Vabona, Corva, Lorenteggio, Giambellino, Primaticcio, San Cristoforo, Lodovico il Moro, Martinelli. Già finanziato anche il piano di manutenzione straordinaria generale e riqualificazione energetica e impiantistica gli immobili Erp di via Rizzoli e quello di protezione idraulica, valorizzazione ecologica e migliore fruizione fiume Lambro.

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