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07. 05. 2024 10:46

Sicurezza in Stazione Centrale, cosa è cambiato? Albiani: «Eventi e prevenzione sociale per riqualificarla»

Dopo i gravi episodi di violenza dei mesi scorsi facciamo il punto della situazione nel quartiere, dove sono attesi nuovi agenti di polizia e accordi fra governo e Ferrovie

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La notizia positiva è che dalla visita dello scorso 10 maggio a Milano del ministro Piantedosi non si sono verificati episodi di violenza significativi in Stazione Centrale. Quella meno apprezzabile, ma prevedibile, è che solo una minima parte dei 430 nuovi agenti di polizia annunciati dallo stesso ministro sono operativi in città.

Albiani: «La polizia deve svolgere il suo compito, ma è necessario mettere in campo strutture e associazioni per le situazioni di disagio in Stazione Centrale»

Bisognerà attendere, magari senza guardare troppo ai dati sciorinati durante il vertice del mese scorso in corso Monforte in cui il ministro ha spiegato che in base alle operazioni di polizia in Stazione Centrale promosse in questo quadrimestre, confrontando i dati con l’anno 2019, i reati tipici sono calati del 39%. Altro aspetto importante, la percentuale degli autori di questi reati assicurato alla giustizia è del 100%. Sono numeri che hanno spinto il ministro a dire che non c’è un’emergenza in corso anche se la preoccupazione è alta. Pochi giorni fa, nel vertice sulla sicurezza in Centrale fra il sindaco Sala e il prefetto Sacconi è emerso però che da gennaio a maggio i reati sono cresciuti del 5,1% rispetto al 2022. Il potenziamento degli agenti in strada si inserisce in un piano che prevede, nei anni prossimi, un incremento complessivo di circa 6 mila unità come organico nazionale.

Prossimo obiettivo del governo è di portare alla prossima riunione la componente di Ferrovie dello Stato al tavolo. Ferrovie dello Stato sta predisponendo un progetto complessivo di security aziendale, di cui si sta occupando anche il ministro Salvini. Oltre alla sicurezza, si sta studiando una sistemazione delle aree interne ed esterne delle stazioni per colmare quei coni d’ombra che possono creare gli ambiti favorevoli alla realizzazione dei reati.

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Albiani, presidente commissione sicurezza del Comune: «Giusto il presidio fisso e controlli anche nei quartieri limitrofi»

Un tema complesso assicurare la legalità nella Stazione Centrale perché le azioni di repressione non sono sufficienti. Michele Albiani, presidente della commissione Sicurezza di Palazzo Marino spiega quali politiche realizzare e chi si deve impegnare per affermarle.

Stazione Centrale

Partiamo da uno dei problemi ricorrenti, l’insufficienza della forze polizia
«Il ministro ha annunciato l’arrivo di 400 agenti. Il Comune, lo scorso febbraio, ha fatto un bando per l’assunzione di 200 nuovi agenti della polizia locale».

Come giudica la linea stabilita con la Prefettura e il governo per contrastare l’illegalità?
«Voglio ricordare un incontro che si è tenuto con il prefetto Saccone, al quale ho partecipato, prima dell’arrivo di Piantedosi a maggio. Ci è stato illustrato il confronto tra il primo trimestre del 2022 e quello di quest’anno in cui ci sono stati 10mila controlli su un’area allargata che ha compreso anche commercianti e ristoratori per verificare il rispetto del fisco».

Dove sono stati effettuati?
«L’area considerata arriva sino a Porta Venezia, via Benedetto Marcello, piazza Oberdan perché le persone che stazionano intorno alla Stazione si spostano in queste vie».

I commercianti del distretto della Stazione si sono lamentati dell’inefficacia dei controlli
«Come spiegano i dati della Prefettura i controlli vengono fatti, poi bisogna ricordarsi che non siamo in uno stato di polizia e che questa è una grande città, con enormi flussi di persone».

Quale misura si può adottare per rafforzare la sicurezza in stazione durante la notte?
«Sono per l’istituzione di un presidio fisso, non con militari, perché è in grado di fare da deterrente: sarebbe una presenza che tranquillizza chi si muove in quella zona».

L’altro problema è la sicurezza all’interno della stazione
«È un tema che riguarda in primo luogo Grandi Stazioni, che sono i gestori. E’ importante che trovino una collaborazione con la Prefettura, ci sono tanti spazi che vanno controllati ad esempio gli ingressi laterali».

È possibile?
«Sì, Saccone è persona disponibile e pragmatica».

Basta l’azione della polizia per riportare ordine?
«Ci troviamo in una situazione difficile, ci sono sbandati, persone con malattie mentali che si aggirano tra la Stazione e le vie circostanti. La polizia deve svolgere il suo compito ma è necessario, se vogliamo andare alla radice del problema, mettere in campo strutture e associazioni che possano affrontare le situazioni di disagio».

Qual è l’ostacolo più grande?
«Le risorse».

Il Comune negli ultimi anni ha investito molto per la riqualificazione dell’area della Stazione, perché non basta?
«La situazione è migliorata in questi anni e potrebbe avere un nuovo impulso con la valorizzazione del Rilevato ferroviario che dipende da Grandi Stazioni».

Il Comune cos’altro può fare?
«Lo ha annunciato il sindaco: realizzare una serie di eventi in piazza Duca D’Aosta per farla tornare a vivere, tenendo presente che non sarà sufficiente».

Perché?
«Bisogna intervenire anche sui 3-4 quartieri circostanti, a cominciare da via Pisani che, soprattutto di notte, è abbandonata: vedremo di coinvolgere commercianti e associazioni».

Sembra che ci sia molto da fare
«Le stazioni ovunque presentano questo tipo di criticità. Ad ogni modo è da precisare che per quanti sforzi si possono fare non è possibile ottenere la sicurezza al 100%».

66.372
Persone controllate

72
Arrestate

915
Denunciate

Interventi di Polizia dal 16 gennaio al 16 giugno presso la Stazione Centrale e zone limitrofe
(Fonte: Questura di Milano)

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