«Oggi c’è ancora indignazione per la mancanza di giustizia sulla strage di piazza Fontana, pur sapendo grazie alla magistratura che questo è un attacco terroristico che è stato concepito nell’ambiente dell’eversione nera», a dirlo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo intervento alla commemorazione dei 54 anni dalla stage che fece 17 vittime e 88 feriti.
«GIUSEPPE PINELLI FU VITTIMA 2 VOLTE» 📽️
Roberto Cenati, presidente dell’Anpi, ricorda Giuseppe Pinelli, 18^ vittima di piazza Fontana, partigiano, anarchico, ferroviere#milano #12Dicembre #12dicembre1969 #PiazzaFontana pic.twitter.com/1JJWmJgvAR
— Mi-Tomorrow (@MiTomorrow) December 12, 2023
Strage di piazza Fontana, Sala: «Milano non rinuncerà mai alla verità»
«Ogni anno – continua Sala – i giornalisti mi ripetono sempre la stessa domanda, cioè se chiediamo ancora giustizia. La risposta è sì ma noi siamo qua prima di tutto a fare memoria e a testimoniare. Milano non rinuncerà mai a cercare la verità e ogni anno rinnoverà questa richiesta a ogni governo, a quello attuale e a quelli successivi».
Sinicato, presidente delle vittime: «Una ferita ancora aperta»
Alla cerimonia delle vittime della strage di piazza Fontana presente come ogni anno Federico Sinicato, presidente dell’Associazione familiari delle vittime di Piazza Fontana. L’evento di cui ricorrono i 54 anni «è una ferita ancora aperta sicuramente per Milano. Per quanto si sia ormai chiarito in gran parte quello che è successo, resta una ferita aperta», sottolinea Federico Sinicato, presidente dell’Associazione familiari delle vittime.
Nessuno deve dimenticare la strage di piazza Fontana
«Per sanare questa ferita – prosegue Sinicato – intanto si può essere qua il 12 dicembre e fare memoria perché nessuno se ne dimentichi e perché l’Italia non sperimenti più una cosa simile». Proprio Sincato nel suo discorso ha voluto ringraziare i milanesi «che non dimenticano e tutti quelli che non hanno mai dimenticato le responsabilità materiali e politiche della strage. Ricordiamoci però di uomini come Pino Rauti che diceva “per noi il nazismo è una religione”. A Rauti hanno dedicato vari convegni e a lui sono stati dedicati anche alla presenza della figlia sottosegretaria vari circoli a Milano».
