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26. 04. 2024 16:34

Via Cagni, notte di tensione all’Ufficio immigrazione: quattro stranieri feriti

Recentemente la Questura ha cambiato le regole di accesso per bivacchi e tafferugli ripetuti che hanno creato la grande affluenza di richiedenti rispetto ai posti disponibili

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Ressa e momenti di tensione si sono verificati la scorsa notte, a Milano, fuori dalla sede decentrata dell’Ufficio immigrazione della Questura, in via Cagni. Quattro stranieri sono rimasti lievemente feriti.

Tensioni in via Cagni: cosa succede all’Ufficio immigrazione della Questura

È accaduto poco dopo l’una, nel corso di momenti di calca per via dei numerosi presenti in attesa, contenuti dalla polizia in assetto di ordine pubblico. Alla fine un 26enne è stato trasportato in codice giallo all’ospedale di Niguarda per una ferita alla testa, mentre un 44enne è stato trasportato sempre a Niguarda in codice verde per un trauma da caduta dopo essere finito contro le transenne che delimitano l’area dell’ingresso della caserma.

via cagni
via cagni

Secondo quanto precisato in Questura, i disordini si sono verificati quando un nutrito gruppo di egiziani ha deciso di fare pressione sulle transenne per sfondare e dirigersi verso l’ingresso della caserma. Sarebbe stato in quel momento che alcuni stranieri sono stati travolti rovesciando le transenne e rischiando poi di essere schiacciati. Le forze dell’ordine sono intervenute respingendo i migranti.

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Secondo i dati forniti dalla Questura, la scorsa notte sarebbero state fatte entrare 300 persone e all’esterno se ne sarebbero radunate circa 500. Recentemente la Questura ha cambiato le regole di accesso proprio per i bivacchi e i tafferugli ripetuti che ha creato la grande affluenza di richiedenti rispetto ai posti disponibili.

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6/03/2023 – Dopo l’ennesima notte di ressa e bivacchi trascorsa da centinaia di persone di fronte alla sede distaccata dell’Ufficio stranieri della questura, in una caserma del Reparto Mobile in via Cagni, è arrivata la decisione di variare il giorno di presentazione: non più al lunedì ma al martedì, con l’accesso che viene reso quindicinale.

 

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Una notte da incubo in via Cagni

La decisione arriva dopo che la scorsa notte tra via Cagni e le strade e giardini limitrofi si è assistito a bivacchi improvvisati, donne e bambini al freddo e poliziotti in tenuta antisommossa per contenere le persone che cercavano di entrare. Un 19enne magrebino si è contuso durante il ribaltamento di una transenna (strutture messe di recente per contenere gli stranieri) ed è stato trasportato dal 118 in codice verde alla Multimedica di Sesto San Giovanni.

Ressa in via Cagni: «Situazione indegna»

I migranti infatti fanno a spintoni, talvolta perfino con blitz organizzati su base etnica che coinvolgono decine di persone, per poter essere una delle 120-130 che verranno accettate poi durante la settimana all’Ufficio stranieri per presentare le pratiche. Una situazione che sia la politica, sia il privato sociale sia i sindacati di polizia avevano definito «inaccettabile» e «indegna di una città come Milano».

Via Cagni, le nuove regole

Il giorno di presentazione dunque non sarà più il lunedì mattina ma il martedì, in modo da evitare i bivacchi nel fine settimana, giornate dove più alte sono anche le esigenze di poliziotti per l’ordine pubblico, per via dei molti avvenimenti in programma, da quelli sportivi a quelli politici. «Il servizio in via Cagni stava creando problemi di personale – spiega un altro agente – perché saltavano i riposi domenicali di tanti colleghi che poi da qualche parte li dovevano recuperare creando difficoltà crescenti all’organizzazione». L’ingresso al martedì si spera migliori anche questa situazione.

Via Cagni, presente l’assessore Bertolé

Ieri poi ha cominciato a vedersi anche la politica, con la presenza del Municipio 9 e alcuni consiglieri comunali tra cui l’assessore Lamberto Bertolé. «Il sistema è assurdo – dicono alcuni volontari presenti per assistere i migranti – la protezione umanitaria non può essere affidata a una sorta di lotteria, dove si entra a caso, spingendo». Da alcuni giorni è presente anche la Protezione civile «ma all’interno – sbotta un agente – a che serve?».

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