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23. 04. 2024 18:48

Tassista litiga per il pos: Granelli, parole di circostanza e basta?

Aperto un procedimento disciplinare, ma potrebbe essere tutto inutile

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La storia è ormai nota: un tassista litiga per il pos con dei turisti australiani che volevano pagare solo con la carta. Lui, in un momento di agitazione, gli rompe dei souvenir ed è costretto ad accettare il pagamento non contante. E ora, cosa accadrà?

Tassista litiga per il pos, Marco Granelli prende le distanze

Con un post sul suo profilo Instagram, l’assessore alla sicurezza del comune di Milano, Marco Granelli, ha preso le distanze da quanto accaduto: «Quello che è accaduto ieri a due turisti australiani non rappresenta Milano e la sua capacità di accogliere visitatori e visitatrici da ogni parte del mondo – si legge – Meno che mai rappresenta la categoria dei tassisti. E ringrazio la Polizia locale per il positivo contributo in questa brutta vicenda. L’episodio di via Carlo Tenca (CLICCA QUI PER RIVEDERE IL VIDEO DELL’ACCADUTO), nei pressi di un albergo, ripreso dal telefonino di un cittadino, è stato confermato ai nostri agenti: dopo aver chiesto di pagare tramite POS il costo della corsa, due turisti hanno ricevuto il diniego del tassista e ne è nata una discussione, durante la quale alcuni souvenir che si trovavano nel bagagliaio dell’auto sono caduti a terra danneggiandosi. L’allontanamento del tassista non ha impedito all’Unità ‘Freccia 1’ del Reparto Radio Mobile della Polizia locale, la squadra adibita al controllo del trasporto pubblico locale, di individuarlo e rintracciarlo, dopo aver ricevuto la segnalazione dal Radio Taxi a cui i turisti si erano a loro volta indirizzati per denunciare l’accaduto. Il tassista si è reso disponibile a risarcire il danno, ma procederemo a trasmettere il fascicolo alla Commissione Tecnica Disciplinare, per l’apertura del procedimento disciplinare».

 

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Tassista litiga per il pos? Apertura di un procedimento disciplinare, ma la legge pare dalla sua parte

Ora, però, c’è da chiedersi: in quali casi un tassista potrebbe perdere la sua licenza? La legge, a quanto pare, sta dalla parte dell’amico tassista di via Carlo Tenca. Secondo quanto riferisce, ad esempio, il sito intaxi.it ma anche molti altri, si parla di revoca o decadenza della licenza per i taxi: nel caso della revoca della licenza l’autorità comunale può farlo se il titolare ha riportato negli ultimi cinque anni la sospensione della licenza di esercizio per una durata complessiva superiore a 90 giorni, o, in alternativa, dopo cinque sospensioni per gravi violazioni del regolamento; ma anche se ha interrotto il servizio senza giustificati motivi per un periodo di 180 giorni, al di fuori dei casi disciplinati dal Regolamento comunale; oppure se abbia volutamente manomesso il tassametro presente a bordo al fine di alterarne il funzionamento a scapito degli utenti. Come si può capire, in nessun caso può essere revocata la licenza all’amico tassista di via Carlo Tenca.

taxi senza pos, il video
taxi senza pos, il video

La licenza non può nemmeno essere definita decaduta

Quando possiamo parlare, invece, di decadenza della licenza taxi? Quando si perdono i requisiti richiesti per l’utilizzo della stessa; per una gestione della licenza al di fuori delle forme previste nel Regolamento comunale o per un mancato inizio o ripresa del servizio nel termine di 90 giorni dai periodi stabiliti nel Regolamento comunale. È l’Autorità Comunale, una volta sentita la Commissione, a dichiarare la decadenza della licenza d’esercizio. Il tassista litiga per il pos? Pare che all’orizzonte possa non accadergli nulla. 

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