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18. 05. 2024 12:30

Trenord tra lamentele, ritardi e numeri «sbagliati»: e il servizio?

Penali da record o meno, i dati parlano chiaro: treni in ritardo e biglietti aumentati del 40%

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Tra i molteplici servizi offerti da Regione Lombardia, sicuramente Trenord è più croce che delizia. Perché l’azienda, che controlla il traffico ferroviario regionale, è sempre uno dei grandi temi di discussione, soprattutto per l’opposizione quando è alla ricerca di qualche dato sul quale portare avanti le proprie battaglie. Ma, a parlare, alla fine sono sempre i numeri e un servizio che trova molto malcontento tra gli utenti. 

Trenord e le penali da record di Regione Lombardia 

Ad aizzare nuovamente la discussione è Matteo Piloni, consigliere regionale in quita PD. Il quale parla di penali incassate dalla Regione Lombardia aumentate di sette volte, passando da 1,5 a 11,2 milioni di euro. Un dato che il gruppo regionale del Pd ha ascoltato la scorsa settimana in commissione Trasporti: «E’ emerso che, nel 2022, 160 linee sono risultate sopra i limiti di puntualità, quelli sopra i quali, cioè, scatta il bonus, ovvero il 30% di sconto sull’abbonamento per il mese successivo – ha proseguito -. E il 2023 è iniziato ancora peggio, dimostrando che le dichiarazioni di Fontana sul miglioramento del servizio, non sono molto credibili».

biglietti trenord

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Chi ci rimette sono sempre i cittadini

Piloni ha proseguire: «Sulla questione Trenord si sta consumando uno scontro durissimo nella Giunta regionale, ma l’errore è già stato commesso: aver rinnovato per dieci anni il contratto a Trenord, aumentando i corrispettivi di quasi cento milioni di euro l’anno. Il tutto, senza fare una pur minima valutazione della qualità del servizio offerto, del livello di gestione della società stessa, peraltro controllata dalla Regione, delle esigenze di una sua profonda riorganizzazione. Si aggiunga che a questo, ennesimo, colossale problema e alla pessima qualità del servizio, vanno associati aumenti nell’ordine del 40 per cento di biglietti e abbonamenti e un’esplosione dei costi, pari a 97 milioni di euro l’anno, che andranno a togliere ulteriori risorse al trasporto pubblico locale, già in penoso affanno, dato il buco di circa 70 milioni di euro confermato dallo stesso assessorato in commissione».

La replica di Trenord

Pronta è giunta la replica da parte di Trenord, la quale parla di una mala interpretazione dei dati raccolti da Piolini. La società ferroviaria, dopo le critiche dei consiglieri Pd sulla qualità e sui bonus, contrattacca: «Non è vero che nei primi sei mesi di quest’anno le penali incassate dalla Regione sono aumentate di sette volte, passando da 1,5 a 11,2 milioni di euro – puntualizzano -. Gli 11 milioni di euro citati fanno riferimento ad assestamenti di bilancio Regionale per penali/detrazioni relative al 2022. La cifra delle penali e detrazioni per il 2022 non è però ancora consuntivata con Trenord, tenuto anche conto che 5 milioni di euro sono riferiti alla necessaria sospensione del servizio nel Passante Ferroviario, tra luglio e agosto 2022, per il consumo anomalo dei bordini delle ruote a contatto con un tratto di rotaia».

Covid e bonus riconosciuti 

Trenord contesta la lettura del Pd anche per un’altra ragione: il dato di partenza: «Gli 1,5 milioni sono la somma di penali e detrazioni pagate da Trenord nel 2021 poiché, per il decreto Cura Italia, durante l’emergenza Covid non venivano applicate penali e riduzioni di corrispettivo per la diminuzione del servizio – aggiunge Trenord, che conclude – sbagliato, nella comunicazione del PD anche il numero delle volte in cui sono stati riconosciuti i bonus: 145 e non 160 su 456 analisi… L’attuale assetto contrattuale rende difficile per Trenord rivalersi nei confronti di RFI e FerrovieNord, per soppressioni e ritardi dovuti a cause riconducibili alle infrastrutture e alla gestione della circolazione, e porta a identificare Trenord come unico responsabile dell’affidabilità». In sostanza l’azienda chiama in causa anche Rfi, ente del gruppo Ferrovie dello Stato, che gestisce i binari. Un circolo vizioso dove, a quanto pare, non si riesce a trovare un’unica causa ed un unico responsabile per il disservizio che viene offerto ai cittadini lombardi.

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