Milano si prepara a festeggiare: luminarie e alberi di Natale addobbati abbelliranno un po’ la città e ci faranno entrare nel clima natalizio. Cose normali, che succedono in ogni città al mondo, ogni anno, per quel periodo che va solitamente da fine novembre a inizio gennaio. Solo che al consigliere verde, in cerca di polemiche per il bisogno di visibilità perenne, non va bene.
Alberi di Natale, la polemica
Troppi alberi messi in città (ben ventidue), troppe luminarie. Spesso ci si domanda perché in Italia un partito verde non abbia mai realmente avuto un consenso forte, un’importanza e un peso, che tra l’altro sarebbero tutte cose necessarie; siamo, ricordiamolo, un Paese che ancora fatica ad avere una reale politica avanzata sui temi dell’ecologia.
Probabilmente la risposta sta nel modo in cui i fautori italiani dell’ambientalismo conducono le loro battaglie: dai blocchi stradali (che fanno solo arrabbiare i cittadini comuni, magari pure sensibili alle questioni del cambiamento climatico), all’imbrattamento di opere d’arte, fino alla furia ideologica su ogni tema.
Una preoccupante eterogenesi dei fini, perché il tema è dannatamente serio e merita risposte altrettanto serie, di lungo periodo ma al tempo stesso con cambiamenti che devono coniugare urgenza e gradualità, cosa più che mai complessa. Servono a poco le polemiche riciclate, attività (il riciclo) che del resto al consigliere riesce benissimo, essendo da circa trent’anni consigliere di qualche cosa, talvolta cambiando partito per non perdere i tram giusti. Tram rigorosamente a impatto zero.