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Milano
19. 04. 2024 14:08

Le Comunali non devono diventare una prova di forza

La speranza è che le prossime amministrative non diano sfogo ad una campagna elettorale fatta di posizione ideologiche e toni alti: Milano e il bene della città devono restare al centro

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Il presidente della Repubblica Sandro Pertini, nel 1982, rispose così alle critiche di chi storceva il naso per il suo entusiasmo verso la Nazionale Mundial: «Dopo sei giorni di lavoro viene la domenica. Chi ha lavorato sei giorni ha il diritto di andare a gioire con la famiglia. E gli si deve dire “come mai tu gioisci quando ti attende i lunedì?”. Io penso ora alla domenica, il lunedì arriverà a suo tempo».

Comunali, che genere di campagna elettorale ci attende?

Allora godiamoci questa estate europea, un sano entusiasmo per la Nazionale ritrovata (e anche per altre Nazionali, come quella del basket), un accenno di ritorno alla spensieratezza dopo due anni ormai durissimi.

Verrà settembre, con esso si avvicineranno anche le Amministrative a Milano. Usiamo l’estate per riposare, per riordinare le idee, per prepararci a un confronto sereno e decisivo, pur con le sue legittime e normali asprezze, sul futuro della città.

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Magari ragionando su un pericolo che già si intravede all’orizzonte: l’eccesso di politicizzazione della prossima campagna elettorale. È chiaro che la competizione in una città come la nostra ha dei sicuri effetti e riflessi politici che vanno oltre le mura.

E nessuno vuole nascondere che ci siano visioni profondamente diverse sul futuro di Milano post-Covid. Quello che, però, è pericoloso è mettere davanti a tutto l’appartenenza esasperata, il che presuppone toni alti e su argomenti che rischiano di riguardare poco la vita concreta dei cittadini.

Fare della corsa alla poltrona di sindaco una battaglia ideologica è giusto e legittimo se essa rimane, appunto, nel confine delle idee per la città, esaltando quindi il meglio che gli schieramenti possono offrire a Milano per riprendersi e tornare a crescere, sorridere.

Se, invece, si entra nel vortice della prova di forza nazionale il rischio è che la discussione, invece che riguardare la città, diventi subalterna ad altre dinamiche. Senza nulla di buono per i milanesi.

 

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