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18. 04. 2024 06:10

Sindaco, ora va ripensato il sostegno: il tema degli educatori non può più attendere

I bambini sono costretti spesso a cambiare insegnanti più volte in un anno. Di chi è la colpa?

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C’è una situazione che a Milano assume tratti intollerabili e che riguarda i più piccoli. Si tratta del tema delle educatrici e degli educatori di sostegno nelle scuole dell’infanzia. Ci sono bambine e bambini che hanno visto avvicendarsi tre o più educatrici di sostegno nel giro di pochi mesi, alcuni hanno raggiunto cifre record di sei educatrici di sostegno in tre anni.

Chiunque abbia un po’ di conoscenza del tema della disabilità o del ritardo sa che è fondamentale la continuità del sostegno, è consapevole della necessità urgente di fare rete tra insegnanti titolari, sostengo e terapisti (psicomotricisti, logopedisti, neuropsichiatri infantili) per costruire percorsi condivisi e che possano dare dei risultati. Troppo spesso, invece, la continuità non è assicurata, così come la preparazione necessaria, sovente anche del personale di ruolo delle scuole dell’infanzia (a proposito, servirebbe un grande piano di formazione degli insegnanti, visto anche l’aumento delle diagnosi e i progressi fatti nelle terapie).

Questo accade perché gli/le educatori/trici di sostengo sono quasi sempre assunti da cooperative e, appena trovano qualcosa di meglio, scappano da stipendi da fame e situazioni di estrema precarietà. Chi ci va di mezzo sono bambine e bambini che così perdono tempo, quando invece sappiamo che proprio il tempo è l’aspetto fondamentale: prima e meglio si interviene, con la sinergia tra scuola, famiglia e terapisti, prima si possono ottenere risultati. Non solo, questo provoca ulteriori diseguaglianze: chi può permettersi programmi di terapia privati può sopperire meglio alle mancanze della scuola dell’infanzia.

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Chi non ha i mezzi, si trova doppiamente in svantaggio. Visto che si parla tanto di città futura, il tema non può più essere eluso: serve un grande programma di assunzioni di educatori ed educatrici di sostegno cha abbiano le competenze e che possano garantire continuità e professionalità. Il sindaco potrebbe e dovrebbe occuparsene.

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